Articoli / Blog / Rassegna stampa | 29 Luglio 2016

Intervista a Intelligonews – Escalation che vede coinvolta la Chiesa, ma non è guerra di religione

“Prendi un coltello, vai in una chiesa e fai una carneficina. Tagli due o tre teste, poi è finita”. E’ quanto si sente in uno dei messaggi audio inviati via Telegram da Kermiche e rivelati in esclusiva dal settimanale L’Express. L’attentato di Rouen ancora sconvolge e turba, lo sgozzamento di un prete per molti esperti intervistati daIntelligoNews è un salto di qualità, a partire da Magdi Allam fino
Anche per Don Mauro Leonardi, da noi intercettato tra un impegno e un altro, che già nella trasmissione Bianco e Nero su RadioUno aveva avuto modo di affrontare l’argomento.
 
Don Mauro, che ne pensa di quanto accaduto in Francia? E’ un’escalation che vede per la prima volta una Chiesa dell’Occidente oggetto di un tremendo attentato ispirato all’Isis. E’ così? 
Confermo l’impressione che hanno in molti: siamo di fronte a una escalation che vede coinvolta anche la Chiesa cattolica. Più che pensare, però sento. Sento un dolore forte e silenzioso. Di fronte ad un atto così violento e inaspettato, il dolore è tanto e le parole sono poche. Sento che c’è la paura della violenza generata dal terrorismo. Sento, però, anche la forza della speranza di tanti giovani come quelli che ora sono a Cracovia alla GMG”.
 
E’ d’accordo col Papa quando dice: “Quando parlo di guerra, ne parlo sul serio, ma non si tratta di un conflitto religioso perché tutte le religioni vogliono la pace. Qui si tratta di guerre fatte per interessi, soldi, risorse, dominio di popoli”. Ma per quali soldi l’avrebbero fatto? Mancano le prove….
“Ci sono e ci sono state guerre di religione ma non tutte le guerre sono “di religione”. Paul Kennedy, in Ascesa e declino delle grandi potenze, spiega splendidamente quanto l’elemento economico sia importante in una guerra. Le armi costano moltissimo: chi le costruisce fa enormi investimenti che non possono rimanere improduttivi. Per questo, spesso, dietro le guerre ci sono gli interessi economici delle grandi aziende che producono armi. E queste grandi aziende appartengono alle grandi potenze mondiali. A conferma poi che dietro le guerre non ci sono solo le motivazioni religiose, basta riflettere sul fatto che la prima e seconda guerra mondiale non sono state guerre di religione; né lo sono state quelle napoleoniche, o quelle risorgimentali, o quelle coloniali. La guerra del Vietnam, infine, per fare un ultimo esempio, era forse una guerra di religione?”
 
 
C’è chi ci vede un mix letale colpire i giovani francesi o tedeschi di seconda o terza generazione, quello tra il nichilismo occidentale e l’Islam. E’ così?
“Certamente le radici cristiane d’Europa non sono state incrinate dall’Islam. A me – a noi – sta il compito di tornare ad essere cristiani.  L’unico mix non letale per il nostro futuro sarà quello basato sul rispetto, e questo è nel midollo del cristianesimo che è la religione dell’amore. La nostra civiltà, o sarà basata sul rispetto o non sarà più. È l’unica possibilità di sopravvivenza tra due mondi così diversi come quello occidentale e quello islamico. Adesso più che mai, quando sembra che tutti i confini siano sempre più cancellati, il nostro compito è cercare un “mix” vitale e non letale. O  l’escalation di cui parlavamo prima non si fermerà”.
 
Una esponente politica della sinistra radicale, oltretutto eletta al Municipio di Brest, sta diventando un caso sui social network. Si tratta di Julie Le Goïc che si scaglia così sull’attacco a Rouen: “Tutto a un tratto, il prete morto diventa martire, in Paradiso avrà diritto a 70 ragazzini del coro?” Perché tanto astio e a quale livello siamo arrivati per scherzare sulle vittime? Bisogna tornare al rispetto? L’abbiamo perso anche noi occidentali?
“La battuta non è rispettosa ed è con parole così che si fomentano gli attentati. La salma di padre Jacques Hamel è stata da poco ricomposta e farne oggetto di scherno è un atto indecente. La Chiesa ha fatto e sta facendo il possibile per punire colpevoli e complici del reato – e peccato – di pedofilia cui la battuta si riferisce. Lei mi dice che la signora è esponente della sinistra radicale. Di radicale oggi dovrebbe esserci solo il desiderio di unire le forze tra  tutti gli uomini di buona volontà: destra, sinistra, centro, di fede o atei, occidentali o orientali. Tutti. Tutti radicali nel dire no alla violenza, alla divisione, al terrore. Se non ci rispettiamo tra noi come possiamo far rispettare le nostre idee, fedi, religioni, culture?”

Tratto da in Intelligonews

Questa intervista è stata ripresa qui da FaroDiRoma