Lettere di Renato Pierri – Papa Francesco e Pannella: il buono e il cattivo
“Oggi è morto Marco Pannella, l’amico del Papa. Chi ci avrebbe scommesso, fino a due anni fa, su un epitaffio così?”. Sono le prime parole di un articolo che il prete e scrittore Mauro Leonardi ha pubblicato su “Il Sussidiario” e che ha riportato sul suo blog “Come Gesù”, dove lo leggo. Ne trascrivo alcune righe: «Dio è Padre perché i padri, di un figlio, vedono sempre il bene che c’è. Anche quando il bene è un fiammifero in una stanza buia, loro vedono così tanta luce da riconoscere il loro figlio… Il Papa è padre in questo. È un papà… Non c’è da scomodare le parabole. Ricordo quando il padre di Erika – quella che nel delitto di Novi Ligure aveva ucciso insieme al fidanzatino Omar, l’altro fratellino e la madre – disse che l’unico suo desiderio era di poter tornare a vivere con la figlia: che era tutta la famiglia che aveva perché tutto il resto della famiglia glielo aveva portato via lei, Erika. Definire Marco Pannella “l’amico del Papa” è raccontare di un abbraccio che va verso un figlio che negli anni ’70 ’80 – gli anni dei referendum su aborto e divorzio – veniva definito “indemoniato” da molti cattolici. Il Papa ci insegna che i padri vanno incontro e abbracciano i figli perché sono padri e non perché il figlio è prodigo. Perché alla parabola del figliol prodigo, l’aggettivo “prodigo” – l’eufemismo con cui si copre la descrizione che del fratello minore fa il fratello rimasto a casa – è per noi, non per Dio. Per Lui, per Dio, un figlio è figlio, non è mai “prodigo”».
Belle riflessioni, ma se fossi io al posto di Marco Pannella, pur nell’aldilà, mi risentirei un poco. Sì, perché i personaggi qui sono sei. Tre da una parte e tre dall’altra. I buoni da una parte e i cattivi dall’altra. Papa Francesco, il papà di Erika, il padre misericordioso della parabola lucana, sono i buoni, quelli che, essendo padri, abbracciano i figli anche se l’hanno fatta grossa. Erika, il figlio dissoluto della parabola, e Marco Pannella, sono quelli che l’anno fatta grossa. Insomma, diciamo che Mauro Leonardi, innamorato di questo Papa, ha esaltato lui, ma non ha trattato tanto bene Marco Pannella, avendolo messo tra i cattivi da abbracciare e perdonare. Ora, un uomo che è arrivato a mettere a repentaglio la propria vita per il bene del prossimo, del prossimo bisognoso, non può essere messo tra i “cattivi”. Detto questo conviene spendere due parole riguardo ai buoni che abbracciano quelli che l’hanno fatta grossa: per rispetto verso le vittime, sarebbe forse opportuno non esagerare negli abbracci.
Renato Pierri
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