Noi siamo Chiesa – Papa Francesco ha risposto ad Hans Kung: via libera alla discussione sul dogma dell’infallibilità e sui compiti del magistero
Renato Pierri, che ha un suo spazio personale sul blog intitolato Lettere di Renato Pierri, ci propone questo articolo pubblicato oggi sul sito Noi Siamo Chiesa NSC – Sezione Italiana del movimento internazionale We are Church per la riforma della Chiesa Cattolica
“Hans Küng, il teologo svizzero, dice che ha ricevuto una lettera da Papa Francesco che risponde “alla mia richiesta di una libera discussione sul dogma dell’infallibilità”. Küng ha rifiutato di mostrare la lettera al National Catholic Reporter, per “la riservatezza che devo al Papa”, ma dice che la lettera è datata 20 marzo e che gli è pervenuta tramite la nunziatura di Berlino poco dopo la Pasqua. Küng dice che nella lettera “Francesco non ha fissato alcuna restrizione” alla discussione. Küng ha anche detto che egli è molto incoraggiato dalla recente Esortazione Apostolica, Amoris Laetitia. “Io non prevedevo questa nuova libertà che Francesco ha aperto nella sua esortazione post-sinodale”. Kung ha scritto nel comunicato diffuso a NCR e ad altri media.: “Già nell’introduzione, egli scrive ‘Non tutte le questioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolti dagli interventi del magistero.” Küng aggiunge: “Questo è il nuovo spirito che ho sempre atteso dal magistero” e rende possibile una discussione sull’infallibilità. Il 9 marzo, Küng aveva diffuso un “appello urgente a Papa Francesco per consentire una discussione aperta e imparziale sulla infallibilità del papa e dei vescovi”. L’appello è stato diffuso contemporaneamente in più lingue e in tante pubblicazioni.
Di seguito il testo della dichiarazione sulla lettera del papa che Küng ha rilasciato ai media. La versione inglese è stata consegnata e diffusa contemporaneamente dal National Catholic Reporter e da Tablet a mezzanotte del 27 aprile (19:00 ora della costa orientale, il 26 aprile negli Stati Uniti). Dennis Coday, editor di NCR
Dichiarazione di Hans Kung
Il 9 marzo ho diffuso un Appello a Papa Francesco perché desse spazio ad una libera discussione, senza pregiudizi e del tutto aperta, sul problema dell’infallibilità. Essa è stata pubblicata sulle principali riviste di diversi paesi. Sono stato felice di ricevere una risposta personale da Francesco subito dopo Pasqua. E’ del 20 marzo e mi è stata trasmessa dalla nunziatura del Vaticano a Berlino.
Della risposta del papa, i seguenti punti sono importanti per me:
• Il fatto che Francesco ha risposto e non ha lasciato, per così dire, cadere nel vuoto il mio testo;
• Il fatto che egli stesso ha risposto e non tramite il suo segretario privato o il segretario di Stato;
• Mi ha risposto in maniera fraterna, in lingua spagnola, rivolgendosi a me come Lieber Mitbruder ( “Caro Fratello”) in tedesco e queste parole personali sono in corsivo;
•Con evidenza egli ha letto molto attentamente l’Appello, a cui avevo aggiunto una traduzione spagnola;
• Che è altamente apprezzato delle considerazioni che mi aveva portato a scrivere Volume 5 delle mie opere complete, in cui vi suggerisco di vista teologico che parlano le diverse problematiche che il dogma dell’infallibilità solleva alla luce della Sacra Scrittura e la tradizione con l’obiettivo di approfondire il un dialogo costruttivo tra la chiesa “semper reformanda” del 21 ° secolo e le altre chiese cristiane e nella società postmoderna.
Francesco non ha fissato alcun limite alla discussione. Egli ha così risposto alla mia richiesta di dare spazio a una libera discussione sul dogma dell’infallibilità. Penso che sia ora indispensabile utilizzare questa nuova libertà per portare avanti la riflessione sulle definizioni dogmatiche, che sono motivo di polemica all’interno della Chiesa cattolica e nel suo rapporto con le altre chiese cristiane. Non prevedevo tutto questa nuova libertà che Francesco ha aperto nella sua esortazione post-sinodale, Amoris Laetitia. Già nell’introduzione, egli dichiara: “Non tutte le discussioni di questioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte dagli interventi del magistero”. Egli denuncia “la morale burocratica e fredda” e non vuole che i vescovi si comportino come se fossero gli “arbitri della grazia”. Egli dice che l’Eucaristia non è un premio per le persone perfette ma è un “nutrimento per i deboli.” Egli cita ripetutamente dichiarazioni fatte al Sinodo dei vescovi o dalle conferenze episcopali nazionali. Francesco non vuole più essere l’unico portavoce della chiesa. Questo è il nuovo spirito che ho sempre atteso dal magistero. Sono pienamente convinto che in questo nuovo spirito aperto a una discussione libera, imparziale del dogma dell’infallibilità, questo problema chiave per il futuro della Chiesa potrà essere discusso al meglio. Sono profondamente grato a Francesco per questa nuova libertà e ed unisco il mio grazie di cuore all’aspettativa che i vescovi e i teologi sappiano senza riserve adottare questo nuovo spirito e unirsi nel ringraziamento partecipando a questo compito in accordo con le Scritture e con la grande tradizione della Chiesa.
[P. Hans Küng, cittadino svizzero, è professore emerito di teologia ecumenica presso l’Università di Tubinga, in Germania. Questo articolo è stato tradotto dal tedesco da Christa Pongratz-Lippitt.)”
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