Articoli / Blog | 21 Aprile 2016

MIO n.15/Un prete per chiacchierare – La chiave della fiducia

Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e abita a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice sito accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su internet su The Huffington Post e su ilsussidiario.net. Il suo blog si chiama Come Gesù. Il compenso per la rubrica, questa settimana, verrà devoluto ad una studentessa universitario di 20 anni la cui famiglia si trova in difficoltà finanziarie
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Caro don Mauro, ho visto che i quotidiani hanno dato ampio spazio all’ultima disposizione apostolica di Papa Francesco. In che cosa consiste e in che cosa è diversa da una enciclica?

Mirko, Belluno

Quella che tu chiami “disposizione apostolica”, Mirko, tecnicamente si chiama Esortazione apostolica ed è diversa da un enciclica perché in questa seconda, un Papa parla di questioni che ritiene personalmente essere importanti per la Chiesa, ma l’iniziativa, la scelta dell’argomento, è sua personale. Per esempio con la Laudato Si Papa Francesco ha sorpreso un po’ tutti, mettendo al centro dell’attenzione la questione dell’ambiente che purtroppo non pochi cattolici ritengono secondaria. Invece  un’ esortazione apostolica post-sinodale come questa, raccoglie le tesi e i contenuti di due Sinodi e del loro dibattito. Che è stato vero, aperto, e a tratti aspro. Qui, in Amoris Laetitia, Papa Francesco indica una direzione di marcia della Chiesa: ma dopo aver ascoltato tutti. Nell’enciclica invece si muove per sua iniziativa.

Gentile don, sono sempre più numerosi i casi di maestre di asilo che picchiano bambini e infermieri che maltrattano anziani in case di riposo. Pensi che installare telecamere di videosorveglianza sarebbe opportuno per evitare questi scempi?

Aurora, Santeramo (Bari)

Salve Aurora, diciamo che installare telecamere è un deterrente per qualsiasi tipo di delinquente. I genitori potrebbero sintonizzarsi dal loro smartphone e controllare il proprio figlio mentre sono a lavoro e lui all’asilo. Un mio conoscente ha installato delle telecamere in casa della  madre e controlla che la signora, molto anziana e sorda, non cada in casa mentre lui è fuori per lavoro. Detto questo mi sento di aggiungere che non possiamo puntare solo sul controllo. Non possiamo mettere braccialetti elettronici ai bambini per non perderli in spiaggia o ai nostri figli adolescenti per localizzarli il sabato sera. Non è dignitoso e non serve. Serve a stare sicuri ma noi vogliamo essere felici e la felicità passa per la libertà, per la fiducia, non solo per la sicurezza. Di una maestra non basta sapere che non picchia ma voglio anche che sia buona e brava e competente. Non c’è telecamera che possa monitorare ciò.  Certo le telecamere, nell’emergenza, servono: ma per sentirci sicuri ci basta?

 

Carissimo don Mauro,

è uscita in edicola la Bibbia per bambini. Il mio nipotino Piergiorgio, 7 anni,  arrivato alla storia di Caino e Abele, è scoppiato in un pianto dirotto. Ma la Bibbia è una lettura adatta ai bambini?

Giulia, Loreto (Ancona)

Giulia buonasera. In effetti, se guardi un bambino uccidere in modo sanguinoso mostri e avversari umani sullo schermo dell’ipad, della tv o del telefonino, lo vedi tutto serio o eccitato ma non lo vedi in lacrime. Questa scena, devo dire, mi colpisce forse di più. A me non turba un bambino che piange davanti alla storia di un omicidio: mi turba un bambino che chiama un omicidio “gioco” e che vi partecipa, anche se solo virtualmente dura. Non è la Bibbia a non essere adatta ad un bambino, è la morte a non essere adatta all’uomo. Ma la morte c’è. Certo, per quel che si può, la morte  va spiegata. Forse è necessario leggere la Bibbia insieme al bambino e accompagnarlo nella comprensione del dolore umano facendo capire che c’è poco da capire se non il fatto che la morte in due si affronta meglio che da soli. Siediti con lui se possibile. Leggila con lui e della morte rimarrà l’idea che con nonna vicino è affrontabile.