Articoli / Blog | 24 Marzo 2016

MIO n.11/Un prete per chiacchierare – Il sesso senza peccato

Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e abita a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice sito accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su internet su The Huffington Post e su ilsussidiario.net. Il suo blog si chiama Come Gesù. Il compenso per la rubrica, questa volta, verrà devoluto per una famiglia afghana con tre figli e i genitori senza lavoro.
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Gentilissimo don Leonardi, cosa pensa dei rapporti sessuali prematrimoniali? Per la Chiesa sono ancora un peccato o si è dovuta adeguare ai tempi?
Aurora, San Pietro Vernotico (Brindisi)
Salve Aurora, per la Chiesa la vita sessuale
completa può essere vissuta solo nel matrimonio ma partire dai precetti non mi sembra il modo giusto di rapportarsi con una persona che ha deciso di amare in un certo modo. Magari tuo marito, cattolico, se vostra figlia andasse a passare il fine settimana in montagna con il ragazzo, le manderebbe un whatsapp con i punti del catechismo che contengono la morale sessuale ma tu faresti lo stesso? Non preferiresti chiederle se ha i soldi per comprarsi la giacca a vento dal momento che la vedi dimenticata in casa? Con questo, senza negare quanto dice il papà, terresti però aperto un dialogo più importante: quello dell’amore. Cos’è un peccato? Non, lacerare una membrana – l’imene – ma allontanarsi da Dio che è amore. Una madre vuole solo amare la figlia, idem la Chiesa che è madre. Si ama solo da liberi. Una madre ama la figlia e ama anche la libertà della figlia. Amare è rimanere nella vita dell’altro anche insieme alla sua libertà.

Caro don Mauro, leggo sempre più spesso su Facebook, con l’avvicinarsi della Santa Pasqua, post di vegani e vegetariani che invitano a non mangiare carne per Pasqua. Mi spiega il significato preciso di “agnello di Dio”?
Massimiliano, Torino

Buon giorno Massimiliano, io dai vegani e dai vegetariani imparo tantissimo e ti assicuro che da un po’ di tempo mangio meno carne. Per la Chiesa Cattolica non c’è nessun bisogno di mangiare l’agnello pasquale. Anzi, Cristo è proprio venuto a morire al posto degli agnelli. L’Agnello di Dio è Gesù, non gli agnelli, che sarebbe bello sopravvivessero ai gusti culinari degli italiani. L’agnello, presso gli antichi, simboleggiava il capro espiatorio ma, appunto, ora il capro espiatorio è Cristo. Dopo di Lui non ci devono essere altri sacrifici, tanto meno di agnelli o di altri animali. Lui è l’unico e perciò anche l’ultimo.

Gentile Don Mauro,
Leggendo il giornale ho appreso dell’ora alternativa all’ora di religione e sono pienamente d’accordo.

Mi sono sempre chiesta, inoltre, perché non sono i preti ad insegnare religione nelle scuole, anziché persone qualsiasi senza una laurea e ignoranti che tutti contribuiamo a pagare (io sono autonoma e il mio lavoro è molto faticoso) tant’è che percepiscono un ottimo stipendio senza fare niente, facendo disinteressare i bambini alla materia?
Gradirei una risposta.
Maria Grazia

Maria Grazia, per quanto riguarda la religione cattolica, lo Stato chiede alla Chiesa degli insegnanti e questa glieli fornisce. Chi insegna deve avere dei titoli e deve anche essere dichiarato idoneo dal vescovo. Non sempre è possibile siano sacerdoti perché in Italia c’è un prete ogni duemila persone. Pertanto i vescovi, spesso, preferiscono che i sacerdoti stiano in parrocchia e chiedono a laici con i requisiti di cui sopra, di insegnare. Quindi non sono “persone qualsiasi senza una laurea e ignoranti”, sono insegnanti con titoli adeguati e l’insegnamento, come ogni professione, è una vocazione. Non solo è giusto lavorare bene perché si è retribuiti per farlo, ma bisogna lavorare “bene e buono” cioè con il cuore. Soprattutto nell’insegnamento perché si impara solo da chi ci ama: senza amare non si educa. Io conosco ottimi insegnanti di religione laici. Credi a me, un abito talare non è garanzia di un’educazione “innamorata” e quindi efficace.