Blog / Rassegna stampa | 24 Ottobre 2015

Settimanale Miracoli – Intervista a Mauro Leonardi

Settimana scorsa Silvia Marchetti, giornalista del settimanale Miracoli – qui la loro pagina Facebook – mi ha cercato per rivolgermi alcune domande attorno al 1° novembre, solennità di Ognissanti. Le ho risposto con il testo che si può leggere in fondo al post.
Purtroppo però quanto si trova oggi in edicola è piuttosto diverso: sono state omesse alcune delle cose che ho scritto e ne sono state aggiunte altre: alcune sono prese dal blog, altre sono state dette a voce in una telefonata. Infatti, alla giornalista che voleva parlare con Marjia, avevo spiegato che l’ho incontrata solo una volta a casa sua a Monza mentre andavo a Como per una presentazione del mio primo romanzo Quare, e quindi ho offerto a Silvia Marchetti la possibilità di contattare un giornalista che invece è davvero suo amico.
In sintesi, le parti dell’intervista pubblicata che più si discostano da quella rilasciata da me sono due:
a) ho incontrato Marjia solo una volta per un paio d’ore (anche se in un’apparizione) e quindi non posso dirmi suo amico
b) non ho mai esercitato il mio ministero sacerdotale al nord Italia. Sono stato ordinato nel 1988 a Roma e ho sempre vissuto lì.
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Sottotitolo: La Madonna ha affidato alla Veggente di Medjugorje la missione di rivolgere le sue preghiere alle anime purganti. Abbiamo chiesto al sacerdote, che l’ha conosciuta personalmente e che crede in lei, di spiegarci il significato di questa festa e di come prepararci in vista delle indulgenze da ottenere durante il Giubileo straordinario voluto quest’anno da Francesco
Nell’occhiello di presentazione sotto la mia foto si legge: Da Monza a Roma – Oggi è sacerdote a Roma presso la Prelatura dell’Opus Dei. In passato don Mauro Leonardi è stato a Monza dove ha potuto conoscere Marija Pavlovic, veggente di Medjugorje
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DON LEONARDI, AMICO DELLA VEGGENTE MARJA PAVLOVIC: “PREGARE PER I DEFUNTI SALVA LE LORO ANIME”

Il giorno di Tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti si avvicinano. Ognuno di noi ha nel cuore diverse persone da ricordare. Sono parenti, amici, oppure conoscenti che, purtroppo, non sono più in vita. A loro sono rivolte le nostre preghiere e i nostri pensieri più affettuosi, soprattutto in questo periodo di festa così sentito. Abbiamo incontrato Don Mauro Leonardi, sacerdote a Roma (Prelatura dell’Opus Dei), ma con un passato personale ed ecclesiastico in Lombardia, per parlare delle celebrazioni del 1 e del 2 novembre e dell’importanza della preghiera per le anime del Purgatorio, in vista di Ognissanti e del Giubileo della Misericordia. Ma non solo, don Leonardi, infatti, ha conosciuto Marija Pavlovic, una delle veggenti di Medjugorje , che proprio ai defunti rivolge quotidianamente le sue preghiere.

Quando e dove vi siete incontrati?

Ho la fortuna di conoscere Marija. Ci siamo incontrati la prima volta a casa sua a Monza, nel 2001. È una persona di estrema sensibilità e gentilezza, una madre affettuosa e amorevole. Abbiamo trascorso un pomeriggio insieme, parlando di tante cose e abbiamo detto il rosario , durante il quale le è apparsa la Madonna. Un momento che non dimenticherò mai.

Cosa pensa delle apparizioni e dei messaggi che la veggente riceve da Maria?

Sono moralmente certo che non ha mai mentito su nulla. Personalmente non credo ci potrà mai essere un’approvazione ufficiale da parte della Chiesa, come per Fatima o Lourdes, per intenderci. Per quale motivo? Semplicemente perché il fenomeno è in corso.

La veggente prega quotidianamente per i defunti. Perché è così importante pregare per loro?

È l’unico modo per aiutarli. Così facendo i nostri cari sono legati, sono in comunione con noi. Pregare per i defunti significa rimanere in contatto con loro. Le anime del purgatorio non possono nulla senza le nostre preghiere. Ma non bisogna pensare solo a un meccanismo. Il cristianesimo è un mistero d’amore. Le nostre preghiere rinnovano l’amore che proviamo per loro, anche per quelle che non conosciamo. E l’amore porta in paradiso, fa uscire da ogni purgatorio. Sia da vivi che da morti.

In vista della festa di Ognissanti è impossibile non parlare di Halloween. È una festa di origine anglosassone, criticata e condannata dal mondo cattolico ma sempre più di moda nel nostro paese. Lei che cosa ne pensa?

Non demonizzo Halloween. Non invito le mamme a obbligare i figli a disertare le feste “dolcetto scherzetto”.

Il nome stesso deriva dall’antica festa di All Hallow, di Ogni Santi, e quindi è giusto riscoprire che alla radice di Halloween c’è il culto dei santi. Bisogna ritornare all’antica Irlanda, ai Celti, cioè quando Papa Gregorio IV, alla metà del IX secolo, istituì la festa di Ognissanti e la fissò in perfetta corrispondenza con la Samhain, il 1° novembre. Poiché la festa sottolinea proprio la comunione dei vivi coi propri morti, il passo dall’immaginare che tornino sulla terra per far visita ai parenti, è breve. È sbagliato, ma io non mi scandalizzo che avvenga. Credo che le persone debbano solo sforzarsi di ripulire Halloween dagli aspetti commerciali che si sono incrostati negli anni e cerchino di parlare dei nostri defunti in modo semplicemente umano. E lo possiamo fare mentre mascheriamo uno dei nostri figli con la zucca. Tutto ciò che è umano è cristiano e viceversa.

Il giubileo della Misericordia inizierà l’8 dicembre prossimo: Ognissanti può essere un’occasione importante in vista di questo attesissimo evento?

Il Giubileo consente di ottenere l’indulgenza plenaria e questa può essere applicata non solo a se stessi ma anche ai defunti. È bellissimo perdonare chi è morto e riconciliarsi con una preghiera dal cuore con chi non può più riabbracciarci in questa vita. 
Ecco un vero atto di misericordia: lasciare il cuore misero, e svuotarlo di ogni rabbia e dolore per far entrare solo Dio, solo l’amore, che è l’altro nome del perdono. 
Fare del bene gratuitamente: sono 2000 anni che Gesù ce lo chiede. Il Giubileo è solo un’occasione per amare.

Ma quali sono le novene più giuste da recitare alla Madonna durante la ricorrenza di Ognissanti?

Non vi sono preghiere più adatte o meno adatte. Tutti noi abbiamo una missione di preghiera per intercedere. Ce l’ha data Cristo nel battesimo. Ci ha unti come sacerdoti. 
E ci ha lasciato la preghiera più bella ripetibile 365 giorni l’anno: la Santa Messa.

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QUI SOTTO CI SONO LE DOMANDE DI MIRACOLI CON LE MIE RISPOSTE: SOTTOLINEO IN NERETTO LE PAROLE DELL’INTERVISTA IN CUI CHIARISCO DI NON AVERE UNA POSIZIONE TALE DA POTER ESSERE CONSIDERATO AUTOREVOLE INTERPRETE O PORTAVOCE E MEN CHE MENO AMICO, DI MARJIA

Qual è il significato della preghiera per le anime del Purgatorio?

Il significato più profondo è quello della Comunione dei santi. Papa Francesco il 30 ottobre 2013 l’ha chiamata “una verità tra le più consolanti della nostra fede, poiché ci ricorda che non siamo soli ma esiste una comunione di vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo”. Le anime del purgatorio non possono più meritare e noi possiamo aiutarle. I nostri cari sono legati, sono in comunione con noi. Pregare per loro è rimanere in contatto con loro, è incontrare coloro che amiamo. Le anime del purgatorio non possono nulla senza le nostre preghiere. Ma non bisogna pensare solo a un meccanismo. Il cristianesimo è un mistero d’amore. Le nostre preghiere rinnovano l’amore che proviamo per loro, anche per quelle che non conosciamo. E l’amore porta in paradiso, fa uscire da ogni purgatorio. Sia da vivi che da morti.

Perché è importante recuperare il culto dei morti rispetto ai festeggiamenti di Halloween?

Guardi, io non demonizzo Halloween. Non invito le mamme a obbligare i figli a disertare le feste “dolcetto scherzetto”, però è giusto ricordare che il nome Halloween deriva dall’antica festa di All Hallow, di Ogni Santi, e che quindi è giusto riscoprire che alla radice della festa di Halloween c’è il culto dei santi. Bisogna ritornare all’antica Irlanda, quando c’era il dominio dei Celti, cioè quando Papa Gregorio IV, alla metà del IX secolo, istituì la festa di Ognissanti e la fissò in perfetta corrispondenza con l’antica Samhain appunto di origine celtica che era il 1° novembre. Poiché la festa sottolinea proprio la comunione dei vivi coi propri morti il passo dall’immaginare che tornino sulla terra per far visita ai parenti, è breve. È sbagliato, ma io non mi scandalizzo che avvenga. Completamente diverso invece è il giudizio rispetto a quanti, in occasione della festa, cadono nell’occultismo o, peggio, nelle sacrileghe “messe nere”. Grazie al Cielo però sono pochissimi casi e purtroppo avvengono non solo per il 1° novembre ma anche per le altre più importanti solennità cristiane.

In pratica, quindi, credo che gran parte delle persone debbano solo sforzarsi di ripulire Halloween dagli aspetti commerciali che si sono incrostati negli anni e cerchino di parlare dei nostri defunti a partire dal modo semplicemente umano di parlare dei nostri cari morti. E lo possiamo fare mentre mascheriamo uno dei nostri figli con la zucca. Tutto ciò che è umano è cristiano e viceversa.

La Festa di Ognissanti è un’occasione importante in vista del Giubileo della Misericordia dell’8 dicembre prossimo? Per quale motivo?

Il motivo profondo è il Giubileo consente di lucrare – cioè di ottenere – l’indulgenza plenaria e questa può essere applicata non solo a se stessi ma anche ai defunti. È bellissimo perdonare chi è morto e riconciliarsi con una preghiera dal cuore con chi non può più riabbracciarci in questa vita. 
Ecco un vero atto di misericordia: lasciare il cuore misero, e svuotarlo di ogni rabbia e dolore per far entrare solo Dio, solo l’amore, che è l’altro nome del perdono. 
Fare del bene a chi non può farcelo, amare gratuitamente: sono 2000 anni che Gesù ce lo chiede. Il Giubileo è solo un’occasione per amare.

Ho provato a contattare anche Marija Pavlovic di Medjugorje, senza alcun successo. Mi rivolgo a Lei, Don Leonardi, per chiederLe un commento, un pensiero, in merito alla veggente e alla sua “missione” di preghiera proprio delle anime del Purgatorio.

Non ho nessuna particolare autorevolezza per parlare di Marija. La conobbi a casa sua nel 2001 e lo raccontai su Studi Cattolici con l’articolo “Medjugorje: il miracolo della normalità”, che firmò il caporedattore Riccardo Caniato. Le intenzioni di preghiera che la Madonna affida complessivamente ai sei veggenti sono: i sacerdoti, le suore, le anime del purgatorio, i non credenti, le famiglie, i malati e i giovani. Se lo scorriamo vediamo che è l’indice dei grandi capitoli che compongono la vita cristiana. Pertanto ripassare questo elenco fa semplicemente comprendere che le anime del purgatorio sono qualcosa d’importante. Tutte le sere su facebook, su twitter e sul blog Come Gesù dò a chi vuole la possibilità di lasciarmi delle intenzioni di preghiera per la Messa del giorno dopo. Le assicuro che, tutto l’anno, le richieste di preghiera per le anime più dimenticate e più bisognose di Misericordia sono davvero numerose.

Quali sono le novene più giuste da recitare alla Madonna durante la ricorrenza di Ognissanti?

Mi permetta di dire che non ho una risposta per una domanda del genere. Tutti noi abbiamo una missione di preghiera per intercedere. Ce l’ha data Cristo nel battesimo. Ci ha unti come sacerdoti. 
E ci ha lasciato la preghiera più bella ripetibile 365 giorni l’anno: la Santa Messa. Me lo insegnano appunto le migliaia di persone che tutti giorni, non solo il 1° novembre, mi chiedono di ricordare nella Messa le anime dei defunti.