Renato Pierri – In certi casi il carcere a vita è una sorta di legittima difesa
“Lettere dal carcere” è una bella iniziativa del prete e scrittore Mauro Leonardi che, grazie a Nadia Bizzotto della Comunità Giovanni XXIII di don Oreste Benzi, ha aperto ai carcerati italiani il suo blog “Come Gesù”. Questa volta però non ha pubblicato una lettera dal carcere, ma una lettera al carcere. E’ una lunga accorata lettera che la studentessa universitaria Giulia Duca, scrive a Carmelo Musumeci, dopo averlo incontrato al Polo Universitario del carcere di Padova. Trascrivo qualche riga: “Caro Carmelo… È’ difficile spiegare cosa ho provato a conoscerti e a conoscervi… Mentre mi parlavi, non ho mai, mai visto, neanche per un secondo, un criminale. Chi credevo di trovare? Hannibal Lecter? Davanti a me ho visto un papà, un nonno, una persona colta ed intelligente, un uomo dotato di grande empatia e doti comunicative. Ho visto il mio papà, che è anche nonno, e che è anche uomo intelligente, me lo hai ricordato tanto. Sarà che lui è il papà più bravo del mondo, ma in te ho rivisto il papà più bravo del mondo…. Io inizialmente non volevo sapere per quale reato fossi stato condannato. Avevo paura di poter cambiare idea su di te, di spaventarmi delle emozioni che ho provato ascoltandoti. Ho avuto paura di non riuscire più a vederti come uomo ma solo come delinquente. E invece no, conoscere la tua storia mi fa essere ancora più vicina a te come persona e alla tua causa. Anzi è proprio la tua storia a dare il vero senso alla tua lotta. Mi indigno con te di vivere in una società che non offre un’altra possibilità ad un uomo, papà, nonno come te. E a tanti altri come te. Mi indigno di un sistema penale che mette anno di fine pena 9999, una grottesca ironia, una sadica dicitura, una presa in giro”. Ora, è vero che il carcere non dovrebbe trasformarsi, come purtroppo avviene nel nostro Paese, in una tortura fisica e psicologica per i prigionieri, ed è anche vero che non dare “un’altra possibilità”, come scrive la studentessa, ad una persona che è completamente cambiata, è cosa ingiusta e crudele, ed è ancora vero che “i peggiori criminali (la Storia ci insegna) sono incensurati e sono divoratori di ostie alla Santa Messa della domenica”, come scriveva lo stesso Musumeci nel settembre del 2012, che tanti criminali governano popoli, affamano popolazioni, condannano a morte o all’ergastolo innocenti, è tutto vero. Però non bisogna far passare il messaggio che i condannati all’ergastolo si trasformino tutti, come è accaduto a Musumeci e sicuramente a molti altri, in brave persone, bravi papà, bravi nonni. Sono persuasa che l’ergastolo ostativo, essendo “una pena di morte nascosta”, come lo ha definito papa Francesco, dovrebbe essere abolito, però con quale responsabilità si potrebbe mettere in libertà un signore, tanto per fare un esempio, secondo il quale “si potevano ammazzare, sino al ventesimo grado di parentela, tutti i parenti dei pentiti, a cominciare dai bambini di sei anni”? (parole del pentito Totò Cancemi davanti alla Corte d’Assise di Palermo). Far uscire dal carcere delinquenti mai pentiti, mafiosi sanguinari, significherebbe non tutelare la sicurezza dei cittadini. In certi casi il carcere a vita è una sorta di legittima difesa.
Francesca Ribeiro
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Da Wikipedia: Renato Pierri (Genova 1936) è stato per diciotto anni insegnante di religione cattolica nelle scuole medie superiori di Roma. Nei suoi libri e nelle numerose lettere pubblicate esprime spesso critiche nei confronti della Chiesa Cattolica a proposito di omosessualità, celibato dei preti, sacerdozio femminile, contraccettivi, aborto, eutanasia, procreazione assistita, miracoli, apparizioni e così via. Sul forum di Come Gesù ha un thread dal titolo Le Lettere di Renato Pierri. Come facciamo con chiunque, pubblichiamo nella categoria “Incontri e citazioni” le Lettere che scrive su diversi giornali e blog in cui spesso esprime critiche verso il blog Come Gesù o Mauro Leonardi.