Blog / Il diario di Paci | 14 Novembre 2014

Il diario di Paci – 53. La poesia

Quando Marta dice una poesia, mi ricordo delle mie.
Di quelle da bambina però.
Quelle con le frasette.
Quelle con la rima.
Quelle con la luna, il sole, le stelle, il pulcino, il mare, la barchetta, cuore, amore.
Non mi ricordo mai delle poesie dei grandi.
Non le ricordo.
Ci vogliono le note per capirle.
Ci vuole la storia della vita dell’autore.
Ci vuole che tipo di poeta era.
Ci vuole il momento storico.
E non ci sono le rime.
Ma tutte frasi che vanno a capo.
Che devi saper recitare.
Se non le dici bene, oltre che incomprensibili diventano brutte.
Chissà perché le poesie che ci ricordiamo sono quelle da bambini.
Forse siamo fatti per frasi piccole da cantare, cantilenare.
Forse siamo fatti per le parole che ci ricordano momenti felici.
O che ci ricordano le persone che hanno passato il pomeriggio a canticchiarle con noi.
E a farci,poi, la merenda.

Quanti ricordi belli, Paci, che hai oggi.
Che hai fatto?
Hai guardato le foto di Marta o le tue foto da piccola?
No, Stella.
Ho sentito, di là, Marta che canticchiava una filastrocca.
Una poesia da bambini.
E mi sono inventata tutto il resto.
Non ho ricordi.
Non ho ricordi da canticchiare.
Ma riconosco la felicità quando la vedo.
E canticchiare poesie, filastrocche, mi sembrava, è felicità.
E ho immaginato di avere anche io ricordi così.
Mi sono infilata i ricordi di un altro.
Come quando hai freddo e qualcuno ti presta un maglione.
Non è della tua misura.
Non è il tuo colore.
Non è il tuo profumo.
Non è tuo.
Ma è bello che te lo abbiano dato e tiene caldo uguale, anzi di più

 

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella.