Meditazione di Mauro Leonardi – Maria di Magdala e i discepoli di Emmaus

In questa meditazione si rileva come i due principali incontri che il Risorto ha avuto il giorno di Pasqua, e cioè quello con Maria di Magdala e con i discepoli di Emmaus, siano in particolare sintonia con due sensibilità contemporanee: in Maria di Magdala, il bisogno della certezza di essere amati e di non essere abbandonati; nei discepoli di Emmaus, la tentazione esistenziale della tristezza. Dopo aver brevemente illustrato la possibilità che Maria di Magdala sia persona diversa rispetto a Maria di Betania e alla peccatrice di cui parla il vangelo in Lc. 7 sostengo la mia convinzione che invece siano la medesima persona e che la parabola del figliol prodigo adombri la vicenda personale delle due sorelle Marta e Maria, e di Lazzaro. Si ricorda il costante incoraggiamento di Papa Francesco a non cadere nella tentazione della tristezza “alleata del nemico” come la definiva San Josemaría Escrivá . Vengono ampiamente citati i principali luoghi del vangelo di riferimento ai due episodi: Gv 20, 11-18; Gv 12, 1-8;  Lc 7, 36-50;  Lc 8, 1-3;  Lc 24, 13-35.


Una “meditazione” è un genere omiletico diverso dalla predica, dal discorso, o dall’allocuzione. Ha il carattere piano, proprio di una conversazione familiare e io la intendo come il mio dialogo personale – fatto ad alta voce – con Dio, la Madonna, ecc. In genere do un titolo alle meditazione e cerco di fare molto riferimento alla scrittura, in particolare al vangelo. Le meditazioni che si trovano sul blog sono semplici registrazioni – senza nessuna pretesa particolare – di quelle che faccio abitualmente. In questi casi ho semplicemente cura di usare un linguaggio e degli esempi che possano essere accessibili a chiunque.