Blog / Rassegna stampa | 06 Gennaio 2014

Abelis – Recensione di Davide Galati

 Il 10 aprile dello scorso anno si teneva, a Verona, una presentazione di Abelis dal titolo: Fantasy e fede – Scrivere Fantasy parlando di fede. Presentazione del romanzo Abelis. L’organizzatore della serata è stato Davide Galati autore a propria volta di  Oddwars, un libro che unisce il Fantasy alla Fantascienza; “E un elfo li radunò…” un Fantasy puro uscito a fine 2012 per Linee Infinite edizioni e “Verona Minor Hierusalem” una guida storico/artistico/religiosa che recupera un antico percorso della città di Verona.

Ora Davide ha inviato al blog questa bella recensione di Abelis.

Abelis è un’opera insolita, è un romanzo, è un Fantasy, in copertina c’è un cavaliere e quindi ti aspetti un romanzo che parli di draghi, cavalieri e magia e in effetti in Abelis ci sono i draghi, i cavalieri e la magia e anche un castello, ma c’è qualcosa di molto diverso, di molto di più, rispetto al romanzo fantasy in Abelis. Infatti, grazie anche allo stile dell’autore, Mauro Leonardi, che è sempre semplice, ma mai lineare, spesso sospeso tra la narrazione e la poesia, il lettore si ritrova a leggere un romanzo che sembra una fiaba, ma che forse non è neanche una fiaba, ma poesia, poesia sotto forma di romanzo. Allora la storia passa quasi in secondo piano rispetto alle suggestioni che le parole, le frasi, le descrizioni sanno far nascere nell’animo del lettore. Ci si trova così, spesso, a rileggere la stessa frase perché si coglie che rimanda a qualcosa d’altro, come la poesia, e questo qualcosa d’altro forse è proprio la nostra vita. Abelis è quindi un romanzo che sembra un fiaba, ma che forse è una grande, unica parabola ricca di poesia. Una parabola dove ci sono i draghi e i cavalieri, ma dove i draghi non sono così cattivi e i cavalieri non sono poi così buoni… una parabola che si legge con piacere, velocemente, ma anche con molta attenzione perché ogni cosa, si sente, è più di quello che appare, anche quando è solo quello che è, perché in Abelis, come nella nostra, nulla è solo quello che è, ma tutto è molto, molto di più se solo cominciamo a guardarlo con gli occhi dell’Amore. Un’opera unica Abelis, ricca di significato, bella come solo poche opere sanno essere e come invece vorremmo ce ne fossero di più.