Blog / Renato Pierri | 04 Settembre 2013

Le Lettere di Renato Pierri – Corrado Augias & il blog Come Gesù

I morti – viventi di certa Chiesa (titolo dato da Augias alla lettera di Renato Pierri)

Caro Augias, un papa nuovo buono e intelligente come Francesco dice: “Chi sono io per giudicare?”. Però ci sono ancora sacerdoti che, con disinvoltura, scrivono ed ovviamente dicono ai loro fedeli, cose di questo tipo: “Nessuno o pochi sanno la dottrina della Chiesa sulla paternità responsabile, poco se ne parla, l’onanismo coniugale è diffusissimo e a mio avviso, crea famiglie che vivono in peccato mortale abituale. Cioè sono morti – viventi”. Prendo queste parole dal sito religioso “Come Gesù”. L’onanismo nella teologia morale cattolica è l’atto diretto ad impedire la generazione della prole mediante pratiche anticoncezionali. I peccati mortali, secondo il Catechismo della Chiesa cattolica, sono: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre” (n. 1858). Al più, quindi, l’onanismo può essere definito peccato veniale. Ma la domanda è: “Se gli sposi che si uniscono evitando di procreare sono morti – viventi, gli assassini, gli sfruttatori, i torturatori, gli stupratori, che cosa sono? Manca il senso della misura, il senso delle proporzioni, il senso della realtà.

Renato Pierri [Renato Pierri ha postato nel forum l’originale della sua lettera: Augias ha inserito qualche piccola modifica, ndr]

Ecco la replica di Corrado Augias

Manca a tal punto che non vale nemmeno la pena di discuterne, quelle parole si commentano da sole, sembrano ispirate da una religione più vicina alla Controriforma che non all’insegnamento di Gesù. Mi sembra più interessante cercare di capire da dove arrivi il termine onanismo che viene in genere usato, impropriamente, come sinonimo di masturbazione. Non è esattamente così. Nel libro della Genesi si racconta di Onan, secondogenito di Giuda che, dopo la morte di suo fratello Er, dovette sposare la sua vedova Tamar. Più precisamente Giuda disse a Onan: «Va’ dalla moglie di tuo a fratello, sposala e suscita una discendenza a tuo fratello» (Gen. 38,8). Vigeva allora la cosiddetta legge del levirato, una delle tante norme che nelle varie culture umane hanno cercato d’impedire il frazionamento delle proprietà immobiliari. In questo caso la legge diceva che nel caso di morte del marito, il fratello poteva congiungersi con la vedova e generare un figlio che sarebbe stato legalmente considerato figlio del defunto. Onan obbedisce a suo padre ma fino a un certo punto. Genesi 38,9 aggiunge: «Ma Onan, sapendo che quella discendenza non sarebbe stata sua, quando si univa alla moglie di suo fratello, disperdeva il suo seme per terra, per non dare discendenza al fratello». Una forma brutale di contraccezione del resto ancora in uso (coitus interruptus). Purtroppo caro gli costò al povero Onan. Precisa la Bibbia che: «Dio lo punì per la sua disobbedienza alla legge facendolo morire». Le parole che il signor Pierri ha citato stonano grandemente con un sito religioso che s’intitola “Come Gesù”. Non è così.

Io ho scritto a Corrado Augias questa mail [[email protected]]

Egregio dottor Augias, la ringrazio davvero di aver citato -grazie alla lettera di Renato Pierri – il blog Come Gesù nella sua corrispondenza di oggi. La frase citata da Renato, come egli stesso sa bene, è presa da un forum ed è la tesi di un sacerdote molto attivo sul medesimo ma questi, come è ovvio, non è l’unico a scrivere lì. Per esempio lo stesso Renato Pierri ha un’intera discussione a sua disposizione. Come Gesù è un blog partecipativo dove si cerca di far dialogare persone dalle opinioni molto diverse e a volte, come nel caso citato, anche estreme. Grazie infinite dell’attenzione. Mauro Leonardi

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