Blog / Presentazioni dei libri | 17 Maggio 2013

Abelis – La presentazione a Roma: il sogno

Giovedì 16 maggio alla presenza di un centinaio di persone c’è stata la seconda presentazione romana di Abelis, con l’annuncio della prima ristampa del libro (Bruno Mastroianni era assente perché influenzato). Ecco il racconto – sintetizzato: qui il post 17 maggio 18:15 dove c’è l’intero intervento – di una delle persone presenti. “Le persone intervenute stasera hanno vissuto un’esperienza spiazzante e commovente. Non si è trattato infatti di una presentazione né di una recita o di un’interpretazione o di una lettura di un libro, ma tutti insieme abbiamo vissuto un momento intenso di vita, vita condivisa con gli altri, vita piena d’amore. Ho guardato spesso gli occhi dei relatori che parlavano, di Aurora Ruffino, quando parlava e leggeva; ho guardato gli occhi di chi mi sedeva vicino: e mi sono riconosciuta. Ho riconosciuto negli altri i miei stessi sentimenti, il ricordare passati dolori, gioie trascorse, il mio presente, le soddisfazioni e le difficoltà di ogni giorno: e ho riscontrato in tutti la mia medesima commozione. Un senso forte di unione che era palpabile, pur senza parlare. Lorio Izzo, il primo relatore della serata ha asserito visibilmente emozionato che in Abelis c’è “un invito a vivere pienamente attraverso il coraggio d’amare” e Luca Bernabei, il secondo a parlare, ha detto che “Abelis è anche un libro sulla memoria: il ricordo che ci rende persone vive, che rende dolce anche il dolore e gli dà senso. Dà dignità ai nostri errori, alle cadute, persino alla più bruciante delle sconfitte. Perché il ricordo la radice della nostra identità; della nostra verità, della fedeltà a quello che siamo, intimamente, nonostante i cambiamenti e l’evolversi del tempo. ” Poi è venuto poi il momento della giovane attrice Aurora Ruffino: bisogna che guardiate le foto per capire. Io posso dire che non ha recitato, e lo voglio dire come un complimento! Aurora ha scelto il brano in cui Lutet ricorda la sua infanzia; quello in cui si spiega cosa diventano i cavalieri quando sono nell’armatura, e infine quello in cui un Blennenort sofferente spiega cosa si provi a vivere in quell’orrenda armatura. Mi ha colpito soprattutto quest’ultimo passo. Aurora si è seduta sul tavolo con le ginocchia conserte e ha iniziato dicendo che quel passo era molto difficile da leggere per lei e che “questo non ci riguardava”. Poi si è aggiustata il microfono e ha preso un respiro profondo. È stato un’istante durato un’eternità. Io non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Ha cambiato sguardo. Il suo volto dolcissimo e fresco di giovane donna di ventitre anni, si è irrigidito, si è fatto adulto e sofferente. Gli occhi – grandi protagonisti stasera – si sono caricati di un dolore che faceva percepire tutto l’affanno di Blennenort, tutto il peso di quell’armatura. Si è sentito un pezzo di vita vera in quella lettura: ciò che teneva avvinto alla pagina, alla storia è che attraverso le parole, misteriosamente, veniva a contatto con la vita di un’altra persona che non conoscevi e che magari non conoscerai mai ma che invece riconosci subito come se la conoscessi da sempre.

Ecco la prima Gallery della serata. Le foto, a gruppi di venti, riprendono i relatori e soprattutto la lettura di Aurora Ruffino. Alla fine molte persone hanno potuto parlare con l’attrice.  (Foto di Chiara Tulli e di Velio Pazzagli)

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