Blog / Presentazioni dei libri | 11 Maggio 2013

Abelis – Aurora Ruffino

È una bella sorpresa lavorare con Aurora Ruffino. Vista da vicino, la Silva di Bianca come il latte rossa come il sangue è una ragazza di 23 anni che sta finendo la scuola di recitazione e che cura con grande attenzione i rapporti con le persone che più contano nella sua vita tra cui, al primo posto, il fidanzato Matteo. Quando Luca Bernabei le ha fatto conoscere Abelis ha subito accettato con entusiasmo ma non in maniera passiva. In questi quindici giorni abbiamo avuto diverse telefonate, mail e due incontri di lavoro. La lettura di Abelis ha profondamente commosso Aurora e per me è sempre prodigioso scoprire come questo piccolo libro stabilisca profonde relazioni tra coloro che lo leggono (in questi casi, infatti, l’autore è solo un lettore in più). Di Aurora mi ha colpito la professionalità e la delicatezza: darà alla lettura dei brani una bella interpretazione – molto personale – che con grande delicatezza ha voluto prima confrontare con me. Abbiamo deciso di lasciare la sorpresa per giovedì 16 però non posso nascondere che le lacrime siano spuntate nei nostri occhi quando abbiamo scoperto di preferire entrambi il momento in cui Lutet ricorda di essere deportata da bambina ad Arileva (Abelis, p. 5):

Occhi occhi. Occhi di servi sulla piccola Lutet. Lutet ricorda. Occhi occhi. Ricorda scoiattoli fra i rami dei boschi. Ricorda segreti antichi, dieci anni e mezzo. Ricorda una bimba prigioniera nell’angusto carro. La prendono, la vendono, la comprano. E lei che voglia di fuggire, che voglia di morire, che voglia di scappare nel mondo degli scoiattoli ed essere per l’eternità, non una donna e nemmeno un uomo. Una bestiolina piuttosto, timida e tutta occhi.

Senza corpo, se possibile.

Per favore.

 

P.S.: la foto di Aurora del post è quella preferita dai lettori del blog 

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