Blog | 16 Aprile 2012

ABELIS: LA QUARTA DI COPERTINA [data orginale: 24.05.2012]

Sta per iniziare il count down finale per Abelis che sarà in librerie a giugno
Alla redazione di Lindau stanno lavorando sulle seconde bozze e sulla copertina. E’ già definitivo il testo che verrà utilizzato per la quarta di copertina (cioè il retro del libro). Lo potete leggere qui di seguito. Grazie a tutti per l’interesse che mi state manifestando.
_________________
Abelis è il bambino che Ciambellano cerca da anni perché, se sarà cavaliere, la vittoria sui draghi sarà definitiva. Ma i cavalieri vivono un segreto terribile che rende atroce trasformare un bambino in cavaliere e che blocca persino Messer Ferriere. Così questi lo affida a Blennenort, il solo cavaliere di Arileva che nessuno rispetta. Ma Abelis ha una mamma, Lutet, che ama lui, Blennenort e gli animali. E anche i draghi. Una donna che con la poesia, la verità e la bellezza sconfigge la trama di potere creata da Ciambellano. Nasce così una storia meravigliosa – un fantasy “metafisico” che va molto al di là della vicenda narrata – dove si racconta cosa ha ancora valore, il bene più prezioso: essere se stessi con il vicendevole amore. Più forti di chiunque voglia chiudere l’uomo nel suo paradigma.
«Sono cose difficili da spiegare» – dice Abelis a bassa voce, meditabondo – «Forse potrei riuscirci solo con un amico».
«Se vuoi tu e io potremmo diventare amici».
«Tu e io?».
Abelis sembra sbalordito da quella proposta.
«Ma tu hai qualche segreto da raccontarmi?» dice.
«Segreto? che segreti?».
«Per essere amici bisogna raccontarsi i segreti. Io ti racconto i miei segreti e tu mi racconti i tuoi. Tu ce l’hai qualche segreto da raccontarmi?».
«Ti ho spiegato com’è il buio qua dentro e la faccenda delle ferite… ».
«Sì, ma io vorrei sapere di prima. Di quando non eri cavaliere».
Blennenort zittì.
Prima di quando ero cavaliere? Ma io sono cavaliere da sempre. Non c’è un prima. Adesso che segreto gli racconto, si chiese?
Se lo chiese anche il giorno dopo e quello successivo.
Blennenort questa volta era proprio smarrito. Non sapeva come rispondere alle domande di quel bambino.
Mauro Leonardi è stato ordinato sacerdote da Giovanni Paolo II il 29 maggio 1988. Da anni scrive racconti, saggi e libri al confine tra l’uomo e Dio. Da novembre 2011 ha un blog, Come Gesù, imprescindibile crocevia nell’attuale società per il dialogo tra l’umano e il divino. Quare (Ares) è stato il suo primo romanzo.

89 risposte a “ABELIS: LA QUARTA DI COPERTINA [data orginale: 24.05.2012]”

  1. Guardiamo Avanti ha detto:

    essere se stessi con il vicendevole amore..bellissimo! Non vedo l’ora di leggerlo!!
    C’è un gran bisogno di amore vincendevole per essere se stessi..
    Lei è un grande!!

  2. Vera ha detto:

    @ padre Mauro, sarà uno splendido libro fremo già per averlo…. sono convinta anche io che lei è un grande cuore!!!

  3. La sciagurata rispose ha detto:

    Non è vero che per diventare amici bisogna dirsi i segreti!
    A’bbeelli’s!! Non è la condivisione dei segreti ciò che sostanzia l’amicizia.

    Ci son cose che tra amici non ci si racconta, ma non per questo si è meno amici.

    A me quelli che dicono: se siamo amici mietevi dire tutt’o ‘. Fan capire che han un concetto misero dell’amicizia..

    Viva

  4. fefral ha detto:

    sciagu, mi racconti un segreto?

  5. Lidia ha detto:

    un pochino è vero però…ci sono cose che quando sono riuscita a dirle a qualcuno (e il qualcuno in questione era un/a mio/a amico/a o il mio fidanzato all’epoca) e ho visto che loro mi accettavano lo stesso, o almeno mi capivano e mi sostenevano, è stato bello. Il mio grande sogno nel cassetto lo sanno un po’ tutti (cioè studiare lingue morte, scoprire un codice mai decifrato, decifrarlo io, magari scoprire che è tipo una mappa del tesoro e trovarlo, o scoprire una lingua natica mai decifrata prima; o in alternativa girare per le montagne del Tibet a documentare le lingue in via di estinzione), ma ci sono alcune aspirazioni che sanno solo i miei migliori amici…e alcune, a dire il vero, solo mia mamma :)
    forse non direi segreti, che mi pare un po’ segreto di Stato o i segreti di Fatima, direi confidenze. cose che non vado a raccontare in giro a chiunque, insomma.
    Segreti fa un po’ a metà fra il SISDE e l’asilo d’infanzia :) ma detto da un bambino come Abelis, penso ci stia.
    PS: don Mauro, ma qui si possono mettere solo i suoi di racconti o anche i miei, se glieli mando? Sono un po’ metafisici pure loro.

  6. La sciagurata curiosa ha detto:

    Si ma non devi dar per scontato che tutti abbiamo la tua cultura..
    Ora una giovane fanciulla ci spiegherà il misterioso ed affascinante concetto di ‘lingua natica’
    Viva abelis

  7. Lidia ha detto:

    *antica :)

  8. Dory ha detto:

    Sono veramente felice per Lei, don Mauro…Lo leggerò, senz’altro…Magari chissà…Anche ai miei alunni potrei proporlo l’anno prossimo!!!! Per loro è difficilissimo “essere sè stessi” e capire che questa identità si trova nell’amore, nell’amicizia… Nelle relazioni autentiche capaci di essere intime di qualsiasi cosa si parli…Sono sicura che questa nuova avventura Le darà grandi soddisfazioni e porterà del Bene a tanti!

  9. fefral ha detto:

    un’antica natica?

  10. fefral ha detto:

    sciagu è vero quello che dici, non è mica che due amici si devono dire tutto se no non sono amici! Però è vero pure che io al mio amico mi sento libera di poter dire tutto, ma proprio tutto. Poi magari non gli dico niente, anzi a volte il bello è proprio questo, che non c’è bisogno che gli dica niente e siamo amici per questo.
    Che palle quegli amici (di solito amiche) che pretendono di voler sapere tutto di te, pure se ti piace il cavolfiore!
    Però a questo punto secondo te in cosa si sostanzia l’amicizia?

  11. La sciagurata cazzeggia ha detto:

    Da una giovane fanciulla che scrive libri metafisici .. Mi aspettavo qualcosa di più freudiano.
    Langue natique (langue d’oc)
    Language buttock (inglese)
    Valoda sēzas (lettone)
    Kalba sēdmenu (lituano)
    YAzik yagodits (russo)
    Lingua clunibus (latino)
    Lenguaje de las nalgas (spagnolo)
    Palaaá cól cû ( laghee)

    Giuro che se mettete su traduttore di google la lingua norvegese.. La frase lingua natica viene tradotta con ‘sprak rumpeballe’ vedi che c’é un senso in tutto?

  12. Tres ha detto:

    M’hai fatto ridere! Ciao

  13. un cristiano ha detto:

    Andate a lavorare, che il mondo corre a 300 km/h ! :-)

  14. Mauro Leonardi ha detto:

    Sciagurata su questa cosa ci siamo già confrontati un’altra volta ma vedo che non ci capiamo. Secondo me hai avuto qualche brutta esperienza con qualcuno che si diceva tuo amico e, siccome è venuto a sapere qualcosa di tuo, di personale, che non gli hai detto, da altri, ti ha rimproverato e ti ha detto che non ci si comporta così con gli amici perché gli amici si dicono “tutti” i segreti. E tu – giustamente – pensi che si sbagli, e forse glielo hai anche detto. E io sono d’accordo con te.
    Ma Abelis non sta dicendo a Blennenort che vuole sapere “tutti” i suoi segreti. E’ un bambino di dieci anni che si comporta da bambino, e i bambini le cose personali e intime le chiamano “segreti”. Non intende tutti “i tuoi segreti” ma: “tu che pretendi di venire qua a cianciare con me di amicizia, beh, intanto che mi racconti di te?”. Qualcosa del genere.
    Comunque in Come Gesù ho usato la definizione di amicizia di Aelredo che mi convince molto: vuotare reciprocamente il cuore nel cuore dell’amico avendo come unico limite la fiducia reciproca.

    Comunque io non penso che un mio amico mi debba raccontare tutte le sue cose, per me può anche non raccontarmi niente.

    D’altra parte Gesù quando dice: “vi ho chiamato amici perché tutte le parole che ho udito dal Padre mio le ho fatte conoscere voi” sta dicendo che ci ha fatto conoscere (con l’aiuto dello Spirito Santo) tutte le parole che intercorrono tra lui e il Padre.
    Secondo te sono o no segreti?

  15. lidia ha detto:

    Ha ha! :) Forte!
    Io non riuscirei mai a fare battute così, quando ho visto come mi ero sbagliata a scrivere penso di essere arrossita tipo gambero, ho un po’ il blocco di tutte le parole che vagamente possono sembrare volgari.
    Bravi voi che mettete un po’ d’allegria qua nei racconti metafisici!! ;)
    Chissà perché in alcune di quelle lingue traduce con un genitivo e poi in latino e laghee collo strumentale però…adesso mi vado a cercare il laghee su Google, ma è tipo un dialetto lombardo?

  16. Antonio ha detto:

    Non so cosa ne pensi @sciagurata … intanto provo a dire cosa ne penso io. L’amicizia si sostanzia nel fatto che tu sai che c’è qualcosa di te che qualcun altro può comprendere, a cui qualcun altro darà importanza se tu ti decidessi a rivelargliela … oppure che lui capisce senza bisogno di parole. Molti “segreti” sono tali semplicemente perchè non troviamo nessuno a cui rivelarli, a cui interessino quanto interessano noi.

  17. fefral ha detto:

    wikipedia: El laghee a l’è un insema de dialett dela famiglia del Lumbard ucidental dela lengua Lumbarda che ienn parlaa süla riva ucidental del lagh de Comm.

    ‘sto sciagurata deve aver fatto le scuole con donMa’

  18. fefral ha detto:

    don Mauro, e lei me lo racconta un segreto? Visto che non vuole venirsi a bere una birra con me magari troviamo un altro modo per diventare amici! Perchè posso essere amica di un prete, vero?

  19. fefral ha detto:

    A me interessano tutti i segreti dell’amico ma solo se ha voglia di raccontarmeli. Questo è il punto.
    A volte mi succede che tante cose io dell’amico già le conosco, magari perchè le ho capite o perchè le ho sapute in altro modo. Eppure se non me le racconta, o lascia che io le veda, non è la stessa cosa. Il momento della condivisione, quello è impagabile. Mentre le volte che ho un po’ estorto la confidenza sono sempre rimasta amareggiata

  20. Antonio ha detto:

    Certo che non è la stessa cosa! Ma una persona deve rivelarsi agli altri a poco a poco … io non sono certo di avere attorno gente interessata a sapete tutto di me. Forse qualcuno c’è e io non lo so ancora. Pensa che tristezza se un mio segreto provocasse negli altri uno sbadiglio.
    Significa che non ho amici? Non saprei. Forse mi sono rivelato a tutti i miei amici … ma, come dire, un tantino per uno. Anche le amicizie poi hanno i loro tempi. Bisogna aver pazienza.

  21. Paola ha detto:

    Leggo poche righe di Abelis ma mi sembrano un concentrato della quintessenza di donmaurismo …

  22. Vera ha detto:

    @ padre Mauro.. se si è veri amici, ci si apre completamente, non esiste nessuna prudenza, nessun segreto anche perchè con il tempo ci si legge come un libro aperto. Chi mi conosce veramente dentro, lo legge nel mio sguardo, non so e proprio non posso mentire. Non sempre quindi si deve parlare, si sta insieme anche in silenzio. L’amicizia… che grande e stupendo dono!!!!

  23. La sciagurata rispose ha detto:

    Tesoro stellina amore CIP CIP!! Sei grande.
    Mi piace sto neologismo.
    Donmaurismo cos’é ? Una specie di Minotauro?

  24. La sciagurata rispose ha detto:

    Un cristiano con la Porsche?
    Mmmm

  25. Guardiamo Avanti ha detto:

    Mi piace che sia un bambino a parlare nel libro..perchè se fossimo un po’ più come loro tante pippe mentali salterebbero e l’amicizia forse sarebbe un tantino più gratuita!
    A me piace sempre di più ‘sto libro!

  26. Mauro Leonardi ha detto:

    @Paola
    visto che mi sembra tu te ne intenda di vino – eri tu no che volevi invitare il marito a bersi un buon bicchiere di vino?… mi sbaglio? – direi che Abelis sta a don Mauro come la grappa alle vinacce. Cioè, a quanto ne so, ma io non son un esperto…- la grappa è un distillato di vinacce, che sono le bucce di acini dell’uva con cui si è fatto il vino.
    Ti piace?

  27. Mauro Leonardi ha detto:

    Questo commento è stato eliminato dall’autore.

  28. Mauro Leonardi ha detto:

    @Fefral
    Concordo al 100% con quanto dici sull’amicizia.
    Sull’essere amici tu e io amici beh… Gesù dice che dobbiamo essere amici di tutti (Gv 15,15) quindi la risposta in linea di principio è sì. C’è pure il fatto che l’amicizia per me è un modo di vivere l’amore, radicalmente diverso dall’amore sponsale. Quindi in linea di principio non c’è nessun problema: e in questo sono molto distante da Lewis che è contrario all’amicizia uomo/donna (e questo in Come Gesù lo dico a chiare lettere). Il problema nasce in pratica, e nasce in pratica “per me”. Cioè andiamo sul mio personale vissuto. Diciamo che in questo momento della mia vita è meglio se sto attento a non avere gesti esterni di amicizia (vino, birra, tartufo bianco, cena, gita con la parrocchia, ecc.) con le donne. Spero che tu non abbia a pensare male di me per questo. O, se vuoi, pensalo pure. Ma, insomma, io, in questo momento, è meglio se ci sto un po’ attento a essere troppo carino e amichevole con una donna. Ma è un problema mio, non in generale del genere umano.
    Cosa ne dici di una bella amicizia in confessionale?
    :-)))…!!!

  29. la sciagurata rispose ha detto:

    @don leonardo.
    io invece credo che ci capiamo benissimo. Solo che ci tengo a sottolineare una sfumatura che credo sia importante. Per questo ho colto al palla al balzo criticando Abelis.. ma è solo una scusa per affermare un concetto, in realtà sto bambino mi sta simpatico.

    Il punto che m preme è ciò che lei dice parlando di gesù:”vi ho chiamato amici perché tutte le parole che ho udito dal Padre mio le ho fatte conoscere voi”
    In questa citazione Gesù definisce amiche le persone a cui ha mostrato le pieghe nascoste del suo cuore.. le cose più intime.
    In sostanza si può chiamare amico colui a cui possiamo manifestare noi stessi per come siamo, senza filtri, con fiducia.
    Gesù non dice: “vi ho chiamati amici perchè VOI mi avete aperto il vostro cuore.” no, sono amici perchè lui ha potuto aprire il suo!

    Questo per me è importante perchè l’amicizia è innanzituto donare non certo pretendere. E guardi che questo rischio di pretendere dall’amicizia è molto più diffuso di quanto lei creda.. ed è un veleno poco riconoscibile che ammazza l’aicizia stessa che per natura è diseinteressata o non si può chiamare amicizia.

    E’ vero anche quello che afferma antonio nelle sue belle definizioni di amicizia in cui l’accento è sulla relazione, o quanto sottolinea Lei:”vuotare reciprocamente il cuore nel cuore dell’amico avendo come unico limite la fiducia reciproca”. Qui i introduce la reciprocità che è pure necessaria nell’amicizia però deve crescere sulla donazione e fiducia individuale, non sull’aspettativa di corresponsione o sulla pretesa di qualcosa.

    Io credo che per un prete questo concetto sia ovvio perchè riceve molte confidenze ma solo alcuni sono amici.. Quindi gli è chiaro che l’amicizia è innanzitutto dare, aprirsi, fidarsi.. e ricevere. Per noi mortali invece l’equivoco è più facile perchè possiamo confondere l’amicizia con il ricevere confidenze, ascoltare i segreti.. e perdiamo la chiarezza intellettuale e il piacere vitale di coltivare l’amicizia dando fiducia, assumendo una posizione proattiva di donazione.
    per questo ho fatto un intervento un po’ “sprak rumpeballe”
    bye bye darling.

  30. la sciagurata rispose ha detto:

    birra in confessionale? buona idea! azz.. è la volta buona che entro nel confessionale! dove confessa lei?

  31. la sciagurata rispose ha detto:

    ciao Guardiano!
    parlaci delle tue pippe mentali che non ho capito a cosa stai dicendo.

  32. fefral ha detto:

    @don Mauro: non deve mica essere carino e amichevole per essere amico!
    No, niente amicizie in confessionale, don Ma’! In confessionale io mi confesso, e cerco il prete, non l’amico.
    Nella pratica comunque non c’è mica bisogno di vino, birra, cena, gita, tartufi ecc.. per poter essere amici! Io ho amici con cui esco a cena, altri con cui faccio colazione e divido un cornetto ogni mattina, altri con cui mangio una pizza al mese e altri ancora che frequento solo via mail o su skype.
    A parte le battute, non mi sognerei mai di uscire a bere con lei, soprattutto se vestito da matrix reloded, stia tranquillo :-)
    Però non mi piace ragionare in linea di principio e in linea pratica. Sull’amicizia uomo/donna come già le ho scritto, la paginetta del suo libro non mi è piaciuta molto. E’ vero che spiega che non è d’accordo con Lewis. Ma impiega più tempo a parlare di prudenza che a spiegare perchè non è d’accordo con Lewis.
    Il nodo è proprio in quello che scrive: c’è una profonda differenza tra amore sponsale e di amicizia. Se si conosce cos’è l’uno e cos’è l’altro ognuno saprà trovare da sè i propri paletti di prudenza da usare nei rapporti. Però la verità è che non credo che siano in tanti a sapere davvero di cosa si parla quando parliamo di amicizia. E allora in tanti casi è meglio evitare amicizie uomo/donna perchè il rischio di rovinare matrimoni e vocazioni è davvero molto alto.

  33. Tres ha detto:

    Boh io tutte ste differenze amiciza, amore, confessionale, prete, amico, amica, marito, in linea teorica le leggo e le capisco. Poi io sono io e quando amo, amo. Io, Tres, amo da Tres. Anzi c’è come un sistema di vasi comunicanti e di travasi tra un amore e l’altro. Un pomeriggio con un’amica o solo una telefonata, mi fa andare in cucina dai figli più serena (più amata e più capace di amare); idem un filetto di baccalà in centro con mio marito mi rende più “amica”. Due risate con chiunque sia dei miei “amori” mi rende più “divina”. La prudenza è necessaria perchè come sentivo l’altro giorno, il serpente sotto il piede della Madonna è vivo. Ha solo la testa schiacciata dal Suo piedino. Però la prudenza non è il guinzaglio con cui tengo a bada la Tres pericolosa ma una bella virtù che mi fa amare ancora di più e ancora meglio, tantissimimissimo.

  34. Guardiamo Avanti ha detto:

    @Sciagurata ma sei uomo o donna? vabbeh, non importa magari diventiamo amici lo stesso! quanto alle pippe mentali io non ne ho..cerco di vivere quello che hai scritto bene tu quanto alla gratuità nell’amicizia e alla semplicità..tutte caratteristiche dei bambini! Semplici e senza paure di farsi vedere così come sono perchè si fidano dell’amico, liberi dai giudizi e non si aspettano nulla. Le pippe mentali arrivano quando subentra la paura. E tendiamo al controllo dell’altro. E l’amicizia diventa “è importante che tu esisti per me”.
    Al mio sacerdote io dico tutto, anche tutti i segreti..siamo amici? BOH! quanto a svuotare il mio cuore nel suo ci sta; il suo nel mio per certe cose sì, per molte altre no. Ma è giusto così. Il buon senso aiuta!
    Sciagurata vai a confessarti che sicuramente ti fa un gran bene!

  35. Paola ha detto:

    non ci sono più certezze nel blog!
    sweety @sciagu non si sa più se è fanciullo o fanciulla
    amicizia, amore sponsale, amicizia col prete, amicizia sul blog o nel cortile … tutto sullo stesso piano
    forse dipende tutto dal donmaurismo ad alto tasso alcolico?

  36. la sciagurata rispose ha detto:

    oh incertezza femminile dubbiosa a corrente alternata dell’evidenza. stellina cicetta miao miao.. sono maschio, confermo.
    invece guardiano?

  37. Paola ha detto:

    ad una prima lettura, giudicando pure dal nick, parrebbe una tipologia di maschio aduso al confessionale
    sebbene le pippe mentali siano decisamente un attributo femminile
    ci vorrebbe proprio Polifemo per verificare l’orientamento

  38. Giaa Paolo Colò ha detto:

    Mamma mia, pensavo che si volesse aiutare d. mauro a mettere a fuoco il lancio del libro futuro, da buoni amici, in una impresa comune e invece ci sono vampate di goliardia incontrollata, insieme con sublimi intuizioni. Sciagurata, sciagurata mi sorprendi con oscillazioni impensate. Quando uno sta per dire, ma questo è proprio matto, magari simpatico ma matto esci con osservazioni centrate e piene di buon senso. Ma ti pare giusto far notare questo lapsus della “lingua natica” in un consesso di persone serie….? poi inneschi reazioni a catena facendo perdere la compostezza alle signore. Meno male che i sono Antonio, Tres , Vera e Paola che tengono alto il livello. Con fefral hai l’effetto di far scatenare e forse non ci vuole moltissimo. Insomma serietà, non è neanche sabato

  39. Giaa Paolo Colò ha detto:

    Cari amici, vi inviterei a dare una occhiata al discorso sulla pedofilia che a fatto soffrire molto una persona. Io ho provato a metterci una pezza ragionata ma forse ho peggiorato le cose. Il tema è dolorosissimo e delicato e mette fortemente alla prova la fede nella chiesa facendo scontrare argomenti giuridico-canonici e sforzi di ricuperare anche i peccatori meno attraenti con l’istinto materno brutalmente ferito. Basta che non faccia piovere sul bagnato……

  40. la sciagurata rispose ha detto:

    perchè scusa? polifemo come fa a verificare l’orientamento?
    no, non lo voglio sapere..

  41. un cristiano ha detto:

    Scusatemi amici ed amiche, ma quando leggo questi blog interminabili ho una nostalgia tremenda, forte forte, per la freddezza, la concretezza ed il distacco razionale del divo Giulio.

    Usando le parole di un noto film di Bresson: “Ci staimo annoiando… andiamocene andiamocene”.. da questi blog

  42. Antonio ha detto:

    Natica si può dire, non è volgare … è come culetto che non è volgare. Il culo adulto, invece, è volgare … si vede che si guasta col crescere.

  43. Paola ha detto:

    siamo troppo cristiani per rispondere alle tue osservazioni

    tu, se puoi, però, scopri la felicità del tuo cuore

  44. fefral ha detto:

    secondo me è femmina. Se è uomo è un uomo col cervello da femmina.

  45. fefral ha detto:

    io sono serissima sempre, Antonio mi sembra serio almeno quanto me. Chi si è scomposto?
    E poi a me Sciagu non mi si fila proprio, ha occhi solo per cip cip

  46. fefral ha detto:

    è un tema che non riesco ad affrontare in un blog, scusatemi, ma preferisco non intervenire

  47. fefral ha detto:

    arrivederci! Quando vuoi ci trovi qua tra una sprak rumpeballe e una discussione di teologia

  48. Tres ha detto:

    E’ donna secondo me.

  49. Tres ha detto:

    Don Gian Paolo non ha messo una pezza, ha fatto un bell’intervento a me ha fatto riflettere e mi ha consolato. Il tema è doloroso, troppo.

  50. Giaa Paolo Colò ha detto:

    Rispettabilissima opzione

  51. Tres ha detto:

    Chi è il divo Giulio e Bresson? Perchè erano freddi concreti e distaccati razionali ? Forse è per quello che s’annoiavano? Non mi sembrano una compagnia divertente. Va beh, nel caso, sai dove ritrovarci,

  52. Vera ha detto:

    @ padre Mauro e don Giampaolo…. quanto mi piacerebbe dialogare seriamente con voi! il tema della pedofilia è delicato e orribile, ma cosa si può fare? nel caso dei sacerdoti, penso una maggiore attenzione negli anni di seminario, il mio vescovo si è insediato tre anni fa e dopo un anno di ascolto e discernimento, ha ripulito seminario e trasferito sacerdoti in vari e diversi ambiti suscitando polemiche e ribellione nel clero. Ha indetto due anni per ottenere una più comunione tra preti troppo impegnati a riunire e difendere i propri gruppi, e i laici tenuti sempre ai margini. La sua visione del clero è la stessa di don Tonino Bello. Prego molto per lui perchè se la grazia di Dio lo accompagnerà otterrà una diocesi rinnovata e dei nuovi sacerdoti più forti e innamorati di Dio più che di se stessi. Ma come ho detto in un mio intervento, io mi sento chiamata a migliorare la mia vita perchè tutta la chiesa cammini spedita e non appesantita anche dei miei peccati. Dovremmo farlo tutti ma se cadiamo la grande famiglia della chiesa deve unirsi per aiutare e sollevare, mai dare il colpo di grazia. Penso a color che ancora lontani fuggono dai loro fragili e incerti passi. Desidero essere operatrice di pace a qualunque costo. Grazie infinite

  53. Mauro Leonardi ha detto:

    @Gianpaolo
    Grazie! Il tema della pedofilia lo trattiamo nella Discussione “La chiesa e la pedofilia”. Ho appena postato nella sezione 07. Materiali dottrinali il documento della Cei.

  54. Mauro Leonardi ha detto:

    @Gianpaolo,
    grazie per quello che dici il 25 maggio alle 16.18 “Mamma mia pensavo si volesse aiutare don Mauro…”. In effetti mi è un po’ dispiaciuto che sia andata a finire sul ridere la quarta di copertina di Abelis. D’altra parte fa parte del gioco del blog che chi è un po’ chiassoso possa fare un po’ di chiasso “simpatico”…

    Mi dispiace perché dentro questo romanzo c’è un sacco di lavoro. A parte dieci anni della mia vita, nell’a.a. 2010/2011 mi hanno aiutato per amicizia tre personaggi di un calibro straordinario: Antonio Franchini, Benedetta Fernanda Galbiati e Valentina Pozzoli. Lo scrivo qui perché li ringrazio esplicitamente nel libro. Antonio Franchini è l’attuale capo della narrativa (italiana e straniera) di Mondadori. Ha letto ben due volte Abelis e lo ha fatto per amicizia. La prima volta si chiamava “L’armatura di pelle” e Antonio mi ha detto quali secondo lui erano i punti di forza e di debolezza e come avrei potuto migliorare il mio modo di scrivere. Benedetta e Valentina sono due editor professioniste straordinariamente brave, che hanno sensibilità diverse che si complementano molto bene. Mi vanto di averle presentate l’una all’altra (si conoscevano solo di nome…) e so che adesso sono molto amiche. Con loro ho veramente lavorato per un paio d’anni, prima con una, poi con l’altra, poi assieme. Ci vedevamo a scadenze fisse fuori dai rispettivi orari di lavoro. Tutto è stata fatto gratis e per amicizia e perché hanno creduto tantissimo ad Abelis. (Comunque ho loro promesso che, se me lo potrò permettere, in futuro chiederò agli editori di inserirle nei contratti futuri). Grazie a loro – e partendo dai consigli di Antonio – il romanzo è stato interamente riscritto e ri-impostato. Lavorare con queste persone per me è stata una grande lezione – oltre che di tecnica – anche di professionalità.
    Lindau poi ha fatto un bellissimo lavoro di editing. Ma qui siamo all’oggi e non è ancora finito.

    L’ho raccontato ora perché mi dispiaceva che fosse andato a ridere il loro impegno, i loro pranzi saltati, il loro lavoro in più che si aggiungeva a delle giornate di lavoro già intensissime.
    Grazie!

  55. Lidia ha detto:

    vabbè, don Mauro…in ogni libro c’è chi ci fatica sopra, salta il pranzo e ci crede davvero, persino dietro “Il simbolo perduto” di Dan Brown che ho letto ieri e che è avvincente da morire ma pieno di tali e tante cavolate raccontate col tono di chi sta svelando il mistero della vita che alla fine è un libro comico, se non fosse che ci sono i gonzi che ci credono davvero.
    Ma lui mi direbbe “Lidia, ma sai quanto lavoro c’è dietro il libro?”. Sì lo so ciononostante Dan il libro è una cavolata, gli direi.
    Non è sminuire il lavoro di Antonio, Vale e co. ridere sul libro. Come nei film: gli attori ci credono, saltano pasti e poi…è un fiasco. E vabbè. Vale e gli altri lo sanno benissimo. Proprio per questo sono professionisti.
    Qui che siamo tutti amici lei ci racconta di Abelis e della sua genesi e noi ce ne interessiamo perché lei è nostro amico – e poi, dopo aver letto il libro, se ci sarà piaciuto, per il libro stesso.
    Ma non deve pensare che criticare, o buttare a ridere un libro sia sminuire chi ci ha lavorato sopra. Altrimenti nessuno andrebbe più al cinema, e non ci sarebbero forum di discussione sui libri.
    Grazie a Dio sono libri e film e blog, cose davvero di cui ridere, non questioni di vita o di morte.
    Capisce? Il merito di Abelis sarà non nel pensare “oh adesso leggo Abelis. Mi soffermo a pensare al lavoro che c’è dietro. MI soffermo con riverenza a pensare ai pasti saltati e all’impegno di Vale e don Mauro.”. No. Mo mi leggo Abelis a prescindere da tutto e lascio che mi conquisti. E sennò, lo ripongo in un cassetto e non ci penso più, con buona pace di chi ci ha lavorato sopra.
    Un’altra cosa, invece, è se lei ci dice “amici, perché siamo amici non prendete in giro Abelis ma ragionateci su con me, perché sono nervoso per il lancio del libro”. Se è per amicizia, va bene.

  56. Mauro Leonardi ha detto:

    Lidia
    @non sono nervoso per il lancio del libro e ho anche scritto che “fa parte del gioco del blog che chi è un po’ chiassoso possa fare un po’ di chiasso “simpatico”…:”

    Neppure sto dicendo che un libro deve essere comprato e letto perché c’è tanto lavoro dietro, e ve lo garantisco io che sono il suo autore. E’ chiaro che uno lo compra e lo legge se gli va di farlo.

    Sto solo dicendo che mi ha un po’ sorpreso che un’alta percentuale di commenti la butti sul ridere con natiche e affini.

  57. Tres ha detto:

    Mi dispiace!

  58. fefral ha detto:

    Don Mauro, condivido in toto il commento di Lidia, e aggiungo: nessuno ha scherzato sul libro, le battute sono nate sui commenti che abbiamo fatto. E al posto suo io sarei contenta che nel blog ci sia un grado di confidenza tra i commentatori tale che si possano fare battute cretine in mezzo a discorsi seri e il blog va avanti lo stesso.
    Se poi questa pagina doveva essere lasciata intonsa e senza il rischio di battute sceme poteva chiuderla ai commenti e sarebbe stata una bella pagina di pubblicità su Abelis, un po’ banale ma ineccepibile.
    Io lavoro in team con un collega con cui mi trovo molto bene. Succede spessissimo che mentre parliamo di cose serie ci sintonizziamo improvvisamente sulla stessa idea scema e scoppiamo a ridere senza motivo apparente. Questo non ci impedisce di continuare a lavorare, molto e bene e seriamente, anche se spesso gli altri che sono meno in confidenza con noi non capiscono e tante volte invidiano la nostra capacità di lavorare divertendoci. Forse questo esempio non è calzante, o forse un po’ sì.
    Guardi che la battuta sulla natica è stata molto più efficace per la relazione tra alcune persone del blog rispetto a pipponi lunghissimi sull’amicizia che possiamo aver scritto (me compresa). Ci ha dato modo di conoscerci tutti un po’ di più.
    E si rilassi per Abelis (certo che è nervoso per l’uscita del libro, a chi vuole raccontar balle? Noi ormai la conosciamo), io sono sicura che sarà bellissimo!
    Mi raccomando la copertina però…. la scelga bene!

  59. Mauro Leonardi ha detto:

    Fefral
    Alla copertina ci stanno lavorando. Quello che ho vista io è bellissima. C’è san Giovanni in ginocchio con un rosario di Pompei in mano. Ha le labbra in giù e piange implorando Dio di non distruggere il mondo. Cioè di far passare almeno un’altra settimana.
    Le tonalità sono rosse su cornice nera. (Vabbé questo lo fanno perché sono milanista).

    E’ pensato per essere portato in spiaggia, in metro, in autobus… insomma un po’ dappertutto…

    :-)

  60. Antonio ha detto:

    Complimenti per la copertina … così come la descrive si adatta benissimo ad essere inserita nella home page dei siti “cattolici” che stiamo linkando … sui quali avrei da dire un po’ di cose – su come si presentano intendo dire, non sui loro contenuti – ma mi sto trattenendo (grazie alla mia moderazione giustamente notata da @donGianpaolo). Non vorrei che mi sfuggisse qualche parola volgare … tipo natica … anche se la natica (ha notato come parlo pulito) – vorrei sottolinearlo con forza in questo sabato di fine maggio – non l’ho creata io. :-)

  61. Giaa Paolo Colò ha detto:

    IO dico che ho fatto finta di scandalizzarmi per il “babbio” ( leggi clima scherzoso e leggero ) che davvero mi piace e mi rallegra e mi fa trovare a mio agio ( grazie fefral della comprensione, lo dico gratuitamente ) e poi perchè volevo tirare la volata al collega “parrino” ( leggi prete ) perchè potesse continuare la presentazione del libro, i ringraziamenti, ecc.
    In vaticano oltre ai corvi e ad altre malefiche e dolorose presenze ( i giornalisti hanno letto Dan Brown e cercano di ridurre la realtà al mondo torbido di quell’autore: povero Papa!)c’è anche una scuola di pubblicità reciproca tra preti in cui insegnano a farsi da spalla , l’uno con l’altro…….
    Anche perchè la serietà lombarda pur temperata a Roma mi pare che non regga a lungo il “babbio” ( vedi sopra ).
    Temo invece di essere caduto nella rete di una presentazione taroccata della copertina. Se davvero fosse come accenna d.Mauro, leggerò il libro solo se ricoperto con la Gazzetta dello Sport che annuncia il trionfo della Juve.
    Forza Mauro che sarai il nuovo Saint Exupery ( sarà sbagliata la grafia ma mi stanno chiamando e comunque l’errore non ha nessun riferimento anatomico….) Buona domenica
    Mi pare che l’operazione sia riuscita, vero Mauro?

  62. Mauro Leonardi ha detto:

    Prima i correlgionari mi hanno detto che dovevo allontanarmi dal blog e dire il rosario con loro, ma adesso posso riprendere la descrizione della copertina. Dunque… poi quando la si muove facendo così e così in modo che cambi la luce gli occhi di San Giovanni si aprono e si chiudono. Quando si aprono c’è san Giovanni, quando si chiudono appare san Michele arcangelo che mette una spada nelle natiche del demonio….

    Ok… adesso si capisce che sto scherzando?
    Grazie a tutti, veramente!
    :-)))

  63. Antonio ha detto:

    Così va bene!!! ;-)

  64. la sciagurata rispose ha detto:

    per me non è andato sul ridere un bel niente.. anche se credo di essere il principale responsabile della “reprimenda”.
    da quello che ho letto, Abelis mi incuriosisce e so che non ne comprerò una copia sola.. so che lo regalerò volentieri (don leonardo voglio la stecca!:-)
    lo so perchè se son qui è perchè il libro “come Gesù” mi ha fatto pensare tanto, ha rotto alcuni schemi e mi ha anche cambiato un po’.. e allora credo che un autore del genere possa darmi ancora qualcosa.. anche se un romanzo è un’altra storia.. a sentire Polifemo i romanzi sono un po’ incasinati.. ma voglio controllare i persona.
    Il punto vero, da quello che vedo nell’approccio al Blog, è che don leonardo ha bisogno di scrivere.. e allora come farà adesso che gli publicano Abelis? dobbiamo trovare subito un altro tema.. quelli intelligenti non devono perdere tempo sul blog, devono tramandare ai posteri!!

  65. Dory ha detto:

    Abelis – da quanto si evince dal riassunto della trama nella quarta di copertina – svela il dramma della corazza…E’ un tema antico, ma è bene riscoprirlo perchè…Quante volte indossiamo inutili corazze per proteggerci e invece l’unica cosa da fare per disvelarci a noi stessi e agli altri sarebbe solo presentarci con una “corazza di pelle”!!! Mi sono commossaperchè ho ripensato ad un passo della letteratura italiana che amo tantissimo e che parla proprio di questo. il duello tr Tancredi e Clorinda nella Gerusalemme Liberata di Tasso. Tancredi è un cavalietre cristiano, mentre Clorinda è di fede islamica. I due si amano. ma in quel frangente entrambi, per vari casi, indossano un’armatura diversa dalla consueta…Così non si riconoscono: inizia una crudele battaglia che Tasso descrive drammaticamente come fosse un incontro d’amore fino a che Clorinda viene ferita a morte e Tancredi, togliendole l’elmo, scopre la crudele verità…
    Ma ecco omai l’ora fatale è giunta
    che ’l viver di Clorinda al suo fin deve.
    Spinge egli il ferro nel bel sen di punta
    che vi s’immerge e ’l sangue avido beve;
    e la veste, che d’or vago trapunta
    le mammelle stringea tenera e leve,
    l’empie d’un caldo fiume. Ella già sente
    morirsi, e ’l piè le manca egro e languente.
    Segue egli la vittoria, e la trafitta
    vergine minacciando incalza e preme.
    Ella, mentre cadea, la voce afflitta
    movendo, disse le parole estreme;
    parole ch’a lei novo un spirto ditta,
    spirto di fé, di carità, di speme:
    virtú ch’or Dio le infonde, e se rubella
    in vita fu, la vuole in morte ancella.
    “Amico, hai vinto: io ti perdon… perdona
    tu ancora, al corpo no, che nulla pave,
    a l’alma sí; deh! per lei prega, e dona
    battesmo a me ch’ogni mia colpa lave.”
    In queste voci languide risuona
    un non so che di flebile e soave
    ch’al cor gli scende ed ogni sdegno ammorza,
    e gli occhi a lagrimar gli invoglia e sforza.
    Poco quindi lontan nel sen del monte
    scaturia mormorando un picciol rio.
    Egli v’accorse e l’elmo empié nel fonte,
    e tornò mesto al grande ufficio e pio.
    Tremar sentí la man, mentre la fronte
    non conosciuta ancor sciolse e scoprio.
    La vide, la conobbe, e restò senza
    e voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!
    Non morí già, ché sue virtuti accolse
    tutte in quel punto e in guardia al cor le mise,
    e premendo il suo affanno a dar si volse
    vita con l’acqua a chi co ’l ferro uccise.
    Mentre egli il suon de’ sacri detti sciolse,
    colei di gioia trasmutossi, e rise;
    e in atto di morir lieto e vivace,
    dir parea: “S’apre il cielo; io vado in pace.”
    D’un bel pallore ha il bianco volto asperso,
    come a’ gigli sarian miste viole,
    e gli occhi al cielo affisa, e in lei converso
    sembra per la pietate il cielo e ’l sole;
    e la man nuda e fredda alzando verso
    il cavaliero in vece di parole
    gli dà pegno di pace. In questa forma
    passa la bella donna, e par che dorma.
    Come l’alma gentile
    Chissà come Abeis riuscirà a farci capire la crudeltà che si nasconde dietro le armature che indossiamo ogni fiorno illudendo di sconfiggere i draghi e proteggerci…Invece moraimo a noi stessi…Finchè qualcuno parlandoci,o scrivendo un libro, ci fa scoprire chi siamo. Ci fa trovare il nostro nome la nostra vita. Grazie Don Mauro.

  66. scriteriato ha detto:

    Lidia24 maggio 2012 20:39
    Il mio grande sogno nel cassetto lo sanno un po’ tutti (cioè studiare lingue morte, scoprire un codice mai decifrato, decifrarlo io, magari scoprire che è tipo una mappa del tesoro e trovarlo, o scoprire una lingua natica mai decifrata prima; o in alternativa girare per le montagne del Tibet a documentare le lingue in via di estinzione),
    —-
    WOW, fra Champollion, Gilgamesh e Schliemann.
    Ma la lingua natica si studierà ad anatomia o a otorinolaringoiatria? :-)

  67. Mauro Leonardi ha detto:

    @Grazie Sciagurata.
    Per me scrivere è questione di vita o di morte. Io ho una giornata molto piena di cose “sacerdotali” e ogni tanto qualcuno mi chiede come faccia a trovare il tempo “anche per scrivere su un blog”. Io gli rispondo che non faccio altro che fare in pubblico quello che ho sempre fatto in privato. Cioè, in sostanza io non faccio altro che scrivere. Quando penso, prego o parlo, o archivio documenti, scrivo. Si intrecciano in me storie che hanno dei protagonisti. Il blog mi piace moltissimo perché, per come lo facciamo noi è, dal mio punto di vista, come un romanzo scritto a più mani. A guardarlo bene è una grande narrazione. E anche a me fa bene non essere solo e scoprire, magari, di essere nervoso o permaloso.
    E verificare che l’amicizia si nutre di tante cose quotidiane.

  68. Paola ha detto:

    io, invece, sono molto invidiosa di don Mauro che oltre all’aiuto delle fanciulle Pozzoli/Galbiati ha anche il blog per promuovere il libro!
    io, col mio libro che non è neppure un romanzo, sono sola e mi aspetta una commissione di corvi per giudicarlo …

  69. fefral ha detto:

    scri’ mo’ ti ci metti pure tu con la lingua natica? :-)
    Questo è un blog di persone serie, chiaro? (eehhmm)

  70. fefral ha detto:

    ne regali una copia anche a me?

  71. fefral ha detto:

    vabbè, però, donMa’, se si mette a scrivere il libro del blog io voglio essere citata con nick e soprannome! E voglio pure una percentuale!

  72. fefral ha detto:

    stica’…. se mi porto in metro un libro con ‘sta copertina! Io ho un’immagine da difendere!!!

  73. scriteriato ha detto:

    Abbasso i corvi, meglio gli avvoltoi
    http://www.youtube.com/watch?v=eqt5B1yDjOU

  74. Giaa Paolo Colò ha detto:

    Mauro, chi sarebbero i correligionari ? a me correligionario non me lo aveva mai detto nessuno! Al massimo, cor….nuto…..

  75. Tres ha detto:

    Comunque, oh’, siamo tutti permalosetti e nervosetti o “pizzuti” alla minima reprimenda. Chi era che diceva che si annoiava?

  76. Guardiamo Avanti ha detto:

    Appoggio sciagurata! Anche a me “come Gesu'” ha dato tanto tantissimo..e sicuro in Abelis troverò qualcosa che parlerà a me e di me! Grazie dMauro..
    @PAola in bocca al lupo per il tuo libro!

  77. Giaa Paolo Colò ha detto:

    Per carità! da parte mia solo una innocente voglia scherzare e uno stupore che è inizio di una nuova conoscenza! Siamo passato da amico a fratello, da fratello a correligionario….Sembra quasi una discesa agli inferi o un degrado dell’essere neoplatonico…. Dove finiremo di questo passo? e Poi a me che piacciono le assonanze correligionario evoca l’immagine della legione straniera che raccoglie disperati fuggiaschi, con una disciplina ferrea e un modo per tirare a campare…. Ma si sa che la fantasia è la pazza di casa…. Quindi mi viene voglia di sorridere in questa altalena dalle vette dell’amore gratuito alla legione straniera.

  78. Vera ha detto:

    @ don Giampaolo… mi ha fatto ridere di cuore è proprio simpatico !

  79. Tres ha detto:

    Solo casualmente il mio commento era sotto al suo, parlavo per tutti e per nessuno, per ridere un po’…ma lei lo fa meglio.

  80. Mauro Leonardi ha detto:

    @Gainapaolo…
    dai che si capiva che stavo scherzando….

    (Ma tu le faccine non le usi mai? te le sei fatte spiegare? quella che faccio adesso qua sotto vuol dire ridere, cioè sto scherzando…

    :-)

  81. Mauro Leonardi ha detto:

    @Fefral
    Mi sono dimenticato di ringraziarti per queste parole: “Guardi che la battuta sulla natica è stata molto più efficace per la relazione tra alcune persone del blog rispetto a pipponi lunghissimi sull’amicizia che possiamo aver scritto (me compresa). Ci ha dato modo di conoscerci tutti un po’ di più.”

    E’ proprio vero! Grazie!

  82. Tres ha detto:

    Sa @Don Mauro a volte penso che non voglio sempre avere ragione, anche se ce l’avessi, perchè se l’altro rimane male a me dispiace e basta. Poi ti spiego perchè ho fatto, scritto, parlato così, ma non necessariamente e non sempre.

  83. Mauro Leonardi ha detto:

    @Ti ascolterò volentieri anche se penso di aver capito, e di essere dalla tua…

  84. Guardiamo Avanti ha detto:

    don Mauro! Tantissimi auguri per domani! Dalla sua minibiografia si evince che domani, 29 maggio, compie 24 anni di sacerdozio! E io continuo a ringraziare che lei ci sia! :)

  85. Guardiamo Avanti ha detto:

    Ma quanto manca ad Abelis?

  86. Mauro Leonardi ha detto:

    Dovrebbe uscire a giugno ma non so ancora la data.

  87. Mauro Leonardi ha detto:

    Lindau mi ha mandato la cover di Abelis e a me sembra bellissima!

  88. Dory ha detto:

    (-:

  89. Guardiamo Avanti ha detto:

    fantastico!!! Non vedo l’ora di leggerlo.. :))))