
3 agosto – Un cibo che per amore si moltiplica
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. Mt 14, 13-21
Gesù, dopo la morte di Giovanni, ripercorre la strada e la vita nel deserto del suo amico e profeta. E come Giovanni accoglie e battezza le folle che vengono a lui per convertirsi, così Gesù sente compassione. Con la delicatezza propria dell’amore si assicura che la gente sia seduta comoda; è attento ai particolari. E col medesimo amore e attenzione ringrazia il padre per il cibo che sta per donare. E quel cibo dato per amore si moltiplica all’infinito e non c’è tipo amore che non vada bene: tutto viene accolto. Anche quello che noi getteremmo via, lui lo considera tesoro prezioso da conservare e custodire. Perché l’amore è senza fine.
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