
2 agosto – Andare a Gesù
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali , ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù. Mt 14, 1- 12
Cosa porta Erode a decidere la cruenta fine di Giovanni Battista che pure temeva e ammirava? L’orgoglio, la fanfaronaggine, la mancanza di coraggio di fronte ad un pubblico di cui si desidera l’approvazione ed il plauso, il lasciarsi andare talmente tanto all’istinto e al piacere da barattare una vita umana per una danza. Di fronte al suo atto così protervo, violento e allo stesso tempo vile, fa da contraltare il silenzio e l’umiltà dei discepoli di Giovanni: non gridano, non urlano. Solo danno sepoltura al proprio maestro per poi andare da Gesù. Andare a Gesù: il senso e l’orientamento di tutta la vita e di tutta la profezia di Giovanni.
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