Blog / Oggi nel Vangelo | 20 Luglio 2014

20 luglio – Il cuore del Padre

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”». Mt 13,24-30

Con le parabole Gesù ci spiega il cuore del Padre. Il cuore di Dio è quello di un Padre paziente e che fissa sempre lo sguardo sul bene. Che non traccia frontiere tra bene e male, ma attende. Attende con amorevole pazienza e con trepidazione che noi cresciamo, che maturiamo sapendo bene che nel campo della nostra anima ci sarà grano e ci sarà zizzania. Ci sarà bene e ci sarà male. Male e peccato che Dio brucerà con la forza del perdono se noi accetteremo con umiltà e amore il nostro essere figli, se noi a nostra volta non giudicheremo i fratelli, ma valorizzeremo il bene in ciascuno, promuovendo il dialogo, l’incontro, costruendo ponti e abbattendo i muri dell’incomunicabilità, dell’esclusione, della maldicenza , dell’egoismo e della solitudine. Il cuore di Dio è un cuore umile che lavora dentro l’uomo come il lievito nella farina. Il cuore di Dio è un cuore che si fa piccolo per poi diventare il più grande degli alberi atto a dare ombra e ristoro ad ogni creatura.

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