Giovedì 30 dicembre – Mauro Leonardi
Commento al Vangelo (Lc 2,36-40) del 30 dicembre 2021, VII giorno fra l’ottava di Natale, di Mauro Leonardi
[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui
Una vita di perdono. Dove una piccola donna dona tutta la sua vita. Il suo essere sposa e vedova, il suo essere donata alla Chiesa e profetessa del Dio incarnato