METRO – Il regalo non è solo quello sotto l’albero
Associamo alla parola Natale l’albero addobbato con decine di regali da scartare messi attorno all’abete oppure un bel camino acceso con sopra le calze da cui estrarre i vari doni. Il vero regalo, lo sappiamo tutti, non è l’oggetto materiale ma la volontà di condividere qualcosa di sé o di valorizzare qualche aspetto di chi amiamo. Più dell’oggetto materiale, il regalo incartato ci aiuta a donare la sorpresa, lo stupore che oggi paiono le emozioni più difficili da far vivere. La meraviglia dell’attesa, dell’immaginazione che sogna, che inventa e crea, è tutta in quella carta colorata che avvolge i regali. Così come i panni che avvolgevano Gesù proteggevano e custodivano il Dono di un Dio fatto uomo, anzi neonato, bambino, indifeso ed inerme, così quando sveliamo il regalo dalla sua carta, gli togliamo via il velo – lo “s-veliamo” – e proprio quel gesto ce lo rivela come regalo. Il momento del regalo cioè, non è mai solo l’oggetto in sé, ma è condividere assieme l’attimo in cui si incrociano la sorpresa di chi riceve con la speranza, per chi dona, di aver compreso qualcosa d’importante dell’animo di chi ha di fronte. I panni con cui Maria avvolge il Figlio per donarlo all’umanità nel Presepe hanno il compito non di nascondere Gesù ma di custodirlo. Così la carta dei nostri regali protegge il nostro amore dalla fretta, dalla superficialità, con la quale troppe volte lungo l’anno roviniamo tanti nostri rapporti