
Martedì 16 novembre – Mauro Leonardi
Commento al Vangelo (Lc 19,1-10) del 16 novembre 2021, martedì della XXXIII settimana del Tempo Ordinario, di Mauro Leonardi
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto
Gesù entra nel nostro peccato. Sbaraglia i nostri pudori. Le nostre vergogne. Il nostro orgoglio. Ci invita a riconoscerlo. Ad accoglierlo. A farlo entrare in casa nostra, nel nostro cuore e a convertirci ad un amore gratuito e totale della nostra vita