Blog – Perché siamo attirati solo da ciò che è sensazionale?
Un avvenimento mi ha fatto riflettere sui meccanismi che portano le notizie in prima pagina. La ginnastica artistica, che di solito è una cenerentola tra gli sport e fatica a trovare posto anche nei giornali dedicati o sui canali sportivi, negli ultimi giorni è balzata all’evidenza delle cronache. È stato per un gravissimo incidente in allenamento della ginnasta giapponese alle parallele, e lo stesso processo è avvenuto per la vittoria di Bartolini che ha vinto l’oro nel corpo libero.
Mi chiedo se questo processo sia sano. Come davvero non possiamo recuperare la straordinarietà dell’impegno normale di tanti ginnasti e ginnaste e di altri sportivi impegnati in sport che magari sentiamo nominare solo in occasione di medaglie nelle competizioni olimpiche e mondiali o per tragedie come quella occorsa ad Alex Zanardi. Mi chiedo se non sarebbe più sano anche per i bambini e i ragazzi che si affacciano allo sport sapere che non siamo più solo in un paese calcio-centrico e che non si dà attenzione solo a vittorie epiche o alle cadute disastrose, ma anche all’allenamento, all’impegno quotidiano, alla capacità di coniugare sport e studio e tanto altro. Mi accorgo io stesso che quando scrivo a proposito di fatti di cronaca nera, di avvenimenti negativi, l’attenzione sale: come quando ci fermiamo lungo l’autostrada a guardare l’incidente che avviene nell’altra corsia. Perché è così? Perché non riusciamo ad entusiasmarci del piccolo sforzo quotidiano?