Martedì 27 aprile – Mauro Leonardi
Commento al Vangelo (Gv 10, 22-30) del 27 Aprile 2021, martedì della IV settimana di Pasqua, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola
La collocazione di Gesù nel tempo e nello spazio fa sì che la testimonianza di fede non sia mai una vaga lista di impegni, ma un intreccio tra la nostra vita e quella di Dio come quello del vimini delle ceste che contenevano i pani e i pesci avanzati nella moltiplicazione