Bruno Mardegan
Blog / Bruno Mardegan / Lettere | 19 Dicembre 2012

Lettere – Assenteismo & crisi economica

Gentile dott Gianfranco Fabi, tra le vecchie carte ho trovato un’ altra mia lettera che” il sole 24 ore” pubblicò il 23 Gennaio del 1973, in sostanza quarantanni fa, e che ritengo possa aiutare a fare un’analisi utile per individuare rimedi alla difficile situazione economica attuale. E’ noto che la crisi è partita dall’America, che inizialmente era di natura finanziaria, e che in seguito diventò anche economica e  investì tutto l’Occidente , tranne rarissime eccezioni, tra cui primeggia la Germania. Va precisato però che  il sistema economico tedesco è  incentrato sul principio di sussidiarietà a noi sconosciuto. Ricordo anche che il capovolgimento antropologico del “vietato vietare” incominciato nel ’68 era ancora imperante nel ’73. Tutto ciò premesso, ritorno alla lettera menzionata di inizio ’73, in cui trattavo il fenomeno dell’assenteismo allora molto diffuso. L’assenteismo esplose con la connivenza di persone poco scrupolose:medici di base,  ASL, sindacalisti e  magistrati. Ed è ancora presente in modo particolare tra il personale statale, come illustrato dal TG. All’epoca della menzionata lettera ero capo del personale e introdussi nella mia azienda un correttivo all’assenteismo; si trattava di un premio alla presenza sul luogo di lavoro, che i sindacati tollerarono e che diede buoni risultati. Ma la quasi totalità delle aziende industriali subì il fenomeno dell’assenteismo che frenò il rilancio dell’economia. Allora non esistevano le misure legali sulla produttività introdotte dall’attuale governo, che ignoro non essendo attualmente in servizio. Spero che contengano anche l’incentivo alla presenza. Dal certificato medico facile e dai controlli troppo saltuari ha avuto inizio la crisi economica della nostra sanità, componente rilevante del nostro elefantiaco debito pubblico. Attraverso la bonifica dei certificati medici e degli sperperi dell’apparato sanitario, tante regioni non saranno più insolventi nei riguardi dei loro fornitori e in modo particolare degli ospedali convenzionati. Approfittamenti e furbate hanno creato in gran parte il mostro del nostro debito pubblico, che si riversa ora su tutti. A Milano i ticket delle analisi del sangue sono già aumentati notevolmente. Questo punisce anche le persone che si sono sempre comportate correttamente verso la sanità pubblica. L’incentivazione alla presenza del personale unitamente a quella della produttività possono essere rimedi efficaci contro la pesante crisi generale. Con una mail a parte faccio seguire il testo della mia lettera del Gennaio 73 al Suo giornale.
Cordiali auguri di buon Natale e di sereno anno nuovo.
Bruno Mardegan – Milano
Titolo della lettera del 23 Gennaio 1973: “Premiare chi lavora” . Testo:
“L’assenteismo è il fenomeno nuovo e inquietante della presente situazione economica. Le spiegazioni che in proposito ci vengono fornite sono varie e contrastanti fra loro:abolizione delle visite di controllo, frustazioni, ambienti malsani, ritmi eccessivi di lavoro.
La causa principale sta indubbiamente – a mio modo di vedere – nella impossibilità di accertare gli abusi e di punirli. Constatata la mancanza di volontà politica di modificare lo statuto dei lavoratori, rimane un solo rimedio: premiare chi è presente!
L’innovazione risponderebbe a un criterio di giustizia nei confronti degli onesti che lavorano, senza rogliere nulla agli assenti e agli assenteisti che continuerebbero a pwrcepire la paga intera.  E, a conti fatti, ci guadagnerebbero anche le aziende. Indicativamente, un premio di assiduità del 5 per cento sarebbe compensato in larga misura dalla riduzione dell’assenteismo e influirebbe in modo positivo sul morale di chi “tira la carretta”.
Vorrei girare il suggerimento alle delegazioni sindacali che stanno trattando i rinnovi di importanti contratti di lavoro. Sono convinto infatti che non si tratti di un’idea astratta.
B. Mardegan (Milano) pubblicata da Il Sole 24ore il 23 gennaio 1973
Commenta nel forum in Lettere
    

I commenti sono chiusi.