Agi – Sulla Messa di mezzanotte la Chiesa non ha ceduto allo Stato
Com’era facilmente prevedibile, il Consiglio Permanente della Cei ha deciso che la Messa nella notte di Natale – la cosiddetta “Messa di mezzanotte” – venga celebrata in un orario compatibile con il “coprifuoco”.
Hanno così fine le polemiche di questi giorni in gran parte pretestuose, visto che da più di dieci anni il Papa celebra tra le 21.30 e le 22 e da sempre in Italia in migliaia di parrocchie, una Messa che in ogni caso sarà possibile frequentare in mille modi il giorno dopo, viene anticipata in orari che variano dalle 21 alle 24 senza che serva alcun permesso particolare.
Chi volesse leggere tale decisione della Cei come un cedimento “al mondo laico” sbaglierebbe due volte. La prima perché, come insegna Cristo con la celeberrima frase “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” (Mt 22,21) la competenza sulla vita civile è dell’autorità civile e non dell’autorità religiosa, e in questo caso stabilire un coprifuoco che vale per tutti in ragione del Covid è decisione lecita e ragionevole, che se il Governo avesse infranto avrebbe dovuto contravvenire mille altre volte, per realtà religiose e no. In secondo luogo perché, al di là del fiabesco incanto, nella liturgia cattolica, come bene ha spiegato il sito Aleteia – non esiste attualmente alcuna “Messa di mezzanotte”, anche se è invalso l’uso di denominare così la Messa “della notte”. Per il Natale, il Messale Romano conosce in tutto quattro formulari: le messe della Vigilia, della Notte, dell’Alba e del Giorno. Quelle del 24 si celebrano alla sera, ovvero attorno al vespro (in genere verso le 18) o dopo, in una “notte” che non ha ulteriori precisazioni. Quelle del 25 si celebrano all’alba (o di buon mattino) e nel corso della mattinata. Quindi non esiste alcuna “Messa di mezzanotte” anche se è vero che nell’omelia del 24 dicembre del 2002 San Giovanni Paolo II prese spunto da un’antifona del 26 dicembre che esordisce «Dum medium silentium tenerent omnia… – Mentre il silenzio avvolgeva ogni cosa e la notte era a metà del suo corso” per parlare della Nascita di Cristo che avviene “nella notte”. Sono invece innumerevoli in ogni diocesi le indicazioni per le quali viene suggerito ai pastori di trovare per la Messa della notte l’ora migliore. La CEI quindi, nel sottolineare l’importanza di tener conto del coprifuoco, non ha fatto ha derogato in nulla alla liturgia cattolica per cedere allo Stato italiano. Queste eccezioni o cedimenti invece avrebbe dovuto fare, secondo alcuni lo Stato Italiano, per venire incontro non alle esigenze della liturgia ma ad una suggestione piacevole, certo, ma che in tempo di Covid può attendere tranquillamente l’anno prossimo.