Blog – Per essere cristiani oggi dobbiamo portare la mascherina e rispettare il distanziamento
Mentre la notizia del secondo lockdown di Israele si diffonde portando paura, veniamo a sapere che anche i casi di contagio da coronavirus segnalati in Italia sono in aumento per la sesta settimana consecutiva.
L’impegno per non abbassare la guardia e continuare con mascherine e distanziamenti appare più urgente che mai e io sono contento di poter raccontare come in tutte le chiese dove mi sono trovato a celebrare quest’estate siano state osservate con grande attenzione le norme stabilite dal governo: comunione nella mano, posti segnati, distanze rispettate, niente segno della pace, mascherine indossate da fedeli e celebranti, gel antivirus prima di distribuire l’eucarestia da parte del celebrante.
Dopo un inizio faticoso che ha richiesto la presenza di volontari infastiditendo qualcuno, il popolo cristiano si è dimostrato ancora una volta molto attento alle indicazioni delle autorità, sia civili che ecclesiastiche.
Papa Francesco ha segnato il passo e la gente lo ha seguito. Il 2 settembre 2020 per esempio, le udienze del Papa sono riprese, dopo mesi di stop, con misurazione della temperatura all’ingresso, distanziamenti e capienze dimezzate.
Marco Aurelio (121-180 d.C., cioè l’imperatore de Il Gladiatore) perseguitò i cristiani perché pensava che l’essenza del cristianesimo fosse opporsi alla legittima autorità: peccato che questa fosse l’idea di alcuni eretici, e cioè dei montanisti. San Paolo e San Pietro insegnano il principio per cui i cristiani devono obbedire alle legittime autorità. San Paolo: “Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna” (Rm 13, 1-2); San Pietro: “State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti.” (1Pt 2, 13-15).
Ovviamente, i cristiani sono obbligati in coscienza ad obbedire alla legittima autorità civile sempre che questa operi nell’ambito della legge morale e per il conseguimento del bene comune ma questo non significa che un cristiano possa soggettivamente contestare in maniera aprioristica l’autorità dello stato con una sua valutazione soggettiva qualificando di “tiranno” (è il modo tecnico per definire il governante delegittimato di autorità) solo perché opera in modo non gradito.
Ci aspettano ancora mesi difficili e dipenderà da noi poter dire se il peggio è alle nostre spalle o deve ancora arrivare.