Blog / Gal | 28 Maggio 2020

Le Lettere di Gal – Essere cristiano non è un compito da assolvere

Essere Cristiano non è un compito da assolvere
Essere Cristiano è soprattutto accogliere, ricevere nei miei limiti, nelle mie fragilità tutta la ricchezza dell’amore del Padre, lasciarmi trasformare giorno dopo giorno da Lui.
Posso rispondere liberamente a questo amore o meno e di conseguenza condividerlo con tutti gli uomini che incontro sulla mia strada.
Per questo credo io debba restare sempre aperta all’azione dello Spirito Santo, alla sua grazia, ai suoi doni.
Un padre carmelitano ora beato, affermava che l’unione con lo Spirito Santo non è un lusso della vita spirituale ma è “il primo atto, la prima necessità”.
Fin da piccola essendo cresciuta frequentando la Parrocchia e le scuole Cattoliche ho sempre avuto vicino grandi figure che mi spronavano a donarmi, a dare tutta me stessa.
Con il passare degli anni però mi sono resa conto, a mie spese, che ciò spesso sfociava in amarezza, sconforto, disillusioni, stanchezza estrema, solitudine.
Per dare molto avevo bisogno di ricevere molto, o meglio di cominciare ad imparare a ricevere.
Avevo bisogno
Di mettermi davanti a Lui come bisognosa di affetto, di tenerezza, di amore, mai sazia.
Di costruirmi il mio “castello interiore”,
la mia cella in cui potermi ritirare ogni volta in cui dovevo ricaricarmi, così che in ogni luogo della terra io potessi trovarmi sempre a casa con Lui.
Di riconoscermi bisognosa sempre di cure, docile e umile allo Spirito che non sempre, anzi quasi mai, soffia dove, quando e come me lo aspetto.
Si perché se non lo stravolgo a mio piacimento e lo lascio arrivare dove desidera soffiare… Lui è prorompente, insolito, travolgente, vivace, fresco, rinnovatore.
Rompe i nostri schemi e sconvolge la sceneggiatura del film che mi sono preparata.
Vieni Santo Spirito,
Vieni consolatore perfetto,ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
Ti aspetto.