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Blog / Una donna nel Vangelo | 08 Gennaio 2020

Giovedì 9 gennaio – Cessa ogni paura

Commento al Vangelo (Mc 6,45-52) del 9 gennaio 2020, feria propria, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]

Ordinò poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull’altra riva, verso Betsàida, mentre egli avrebbe licenziato la folla. Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «E’ un fantasma», e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: «Coraggio, sono io, non temete!». Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.

Hai sfamato tutti.
Li hai radunati e fatti sedere intorno a te.
E gli hai riempito la pancia e le ceste.
Non avranno fame per un bel po’.
E ora li costringi ad andare via.
Tutti.
E cerchi il cibo per te.
Quello che non manca mai. La preghiera.
Quello che riempie la mente e il cuore. La preghiera.
E arriva fino a sera.
Fino a notte.
Da solo.
Con Dio.
Tu plachi ogni fame.
Tu sazi ogni vita.
Conosco il sapore del tuo pane spezzato.
Conosco il rumore delle tue preghiere.
Mi sazio di ciò che esce dalle tue mani e dalla tua bocca.

Rimani solo a terra.
E vorrei stare con te.
Anche ora.
Vorrei stare con te
Anche ora.
A valle.
Sul monte.
Quando sei tra la folla.
Quando sei da sola.
Quando hai le mani piene di mani.
Quando hai il cuore pieno di parole.
Ma vai.
Sali.
Ti aspetto qui.

Anche se sei voluto rimanere solo.
Il tuo sguardo non mi lascia.
Vedi la mia fatica.
Anche se siamo lontani.
Monte e mare.
Il tuo sguardo non mi lascia.
Senti il vento che mi frena, mi sbatte.
Cala la notte.
E io ho paura.
Ma di te.
Di te.
No. Non ho paura.
Non sei un fantasma.
Sento l’odore del pesce che hai addosso.
Sulle mani.
Non sei un fantasma.
Hai il profumo del pane spezzato.
Hai l’odore del pesce diviso.
Hai il sapore della preghiera solitaria.
Non ho paura.

Sali dentro.
Sali sopra.
E cessa ogni paura.
Si placa ogni tormento.
Che meraviglia che sei.
Se non chi è entrato.
Chi è salito.
Non sforzate gli occhi.
Toccatevi il cuore.
È lì il problema.

Amore mio.
Ammorbidisci il mio cuore.
Ogni volta che non capisco.
Ricordami il sapore del pane.
Ogni volta che non capisco.
Amore mio.
Entra nella mia vita.
Ogni volta che ho paura.
E sarò calma.
Ferma.
Incantata.