Lunedì 30 dicembre – Gal
Commento al Vangelo (Lc 2,36-40) del 30 dicembre 2019, VI giorno fra l’Ottava di Natale, di Gal. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Oggi i tuoi genitori ti portano al Tempio
E’ uno dei vostri riti …la purificazione della mamma… che qui peraltro è già tutta pura…ma in questo momento l’ubbidienza alle radici e forse la serenità dei familiari vengono prima delle possibili spiegazioni per altro umanamente inspiegabili…non è ancora giunto il tempo.. c’è un tempo per.. e un tempo per…
Ed ecco che viene loro incontro Anna, un’anziana signora, molto anziana per l’epoca…84 anni, sposa per soli sette e poi da circa una cinquantina dedita al tempio: ci sta notte e giorno, ascolta, prega, digiuna, riordina e custodisce… tanto da essere diventata una profetessa…
Mi sono chiesta cosa potesse voler dire a me oggi tutto ciò
E mi è venuto alla mente un anziano sacerdote che stava ore e ore in confessionale, per una vita, e che secondo noi aveva pure lui ricevuto da Te e forgiato questo dono perché riusciva a leggerci il cuore e la nostra vita come se la avesse vissuta con noi, prima ancora di avergliene parlato… e chi lo ha provato sulla sua pelle sa di cosa parlo…
un dono di preveggenza?non credo..
Sicuramente un seme ricevuto e fatto fruttificare bene, curato e lavorato con preghiere tante e digiuni e ascolto, concimato con tanta umiltà e mitezza per stare lì, anche quando sei sfinito o infreddolito,
Solo, per Te
Solo, con Te
E senza volerlo sei diventato… per Tutti , Per tutti coloro che venivano a trovarti nel Tempio…e che da te ricevevano il Suo perdono e la parola giusta che serviva in quel momento.
Grazie per questi doni ,
Per queste persone che ci metti sul nostro cammino…