Venerdì 27 dicembre – Corro da te
Commento al Vangelo (Gv 20,2-8) del 27 dicembre 2019, San Giovanni Evangelista, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò…Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Gesù mio, qui, corrono tutti.
Corre chi non ti trova più.
Perché è facile dire non ci credo, non ci vado, non prego, parlo direttamente con Dio, quando i tabernacoli sono pieni, le chiese aperte.
È facile dire non mangio, non ho fame quando il frigo è pieno, la tavola sempre pronta.
Ma non appena qualcuno dice, non c’è più, non so dov’è, arriva la paura e la paura fa correre.
Se ti perdo, non prego ma corro.
Se ti perdo ti chiamo, ti scrivo, ti cerco, non ce la faccio solo con l’anima, ho bisogno di vederti, di correre da te.
E ho bisogno di stare, di arrivare, da sola, a te.
Non ci si può stare in due.
Non mi basta neanche sapere da altri che non ci sei.
Devo venire io, di corsa, da te, entrare da sola.
Dio mio senza di te è impossibile tutto.
Credere che sei vivo e che ci sei sempre è la mia vita.
Correrò sempre non appena qualcuno dice che non ci sei perché io lo so che ci sei.