Le Lettere di Renato Pierri – La sicurezza a Roma, secondo Matteo Salvini
Il ragionamento di Matteo Salvini immagino deve essere stato a un dipresso il seguente: “Lo so, il cadavere è ancora caldo, e potrebbe sembrare cosa abbastanza schifosa dire: «Prego per Luca e sono vicino alla sua famiglia. Ma sono anche incredulo e sdegnato perché è inconcepibile quello che è accaduto. Da ex ministro dell’Interno fa ancora più male vedere tutta l’insicurezza della capitale governata dai 5Stelle e i tagli disastrosi che Renzi, Conte e Zingaretti fanno al fondo per le forze dell’ordine». Ma lo faccio per il bene del paese, ben sapendo che gli italiani sono creduloni ed hanno la memoria corta. Chi si ricorderà, infatti, che quando colpirono alla schiena il nuotatore Manuel Bortuzzo, a Roma, ed io ero ministro dell’Interno, dissi: «Ringrazio le forze dell’ordine. Un abbraccio a Manuel e alla sua famiglia, ai medici e aggiungo che la speranza è l’ultima a morire. Uno che va in giro armato sparando alla gente deve passare in galera un bel po’ di anni. Sul tema della sicurezza non c’è una questione Roma, i delinquenti purtroppo ci sono un po’ ovunque in giro per l’Italia». Gli italiani sono ingenui, e non si rendono conto che riguardo alla sicurezza a Roma, nulla può essere cambiato in così breve tempo. Lo so, non si dovrebbe mentire, ma io lo faccio per il bene del paese e, del resto, la Madonna di Medjugorje è dalla mia parte”.
Renato Pierri