Martedì 9 luglio – Mauro Leonardi

Commento al Vangelo (Mt 9,32-38) del 9 luglio 2019, martedì della XIV settimana del Tempo Ordinario, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

A volte il demonio ci fa avvertire il Mistero di Dio come una minaccia. E allora ci chiudiamo. Non vediamo più. Non parliamo più. Ma Gesù, nonostante la maldicenza dei farisei, ci libera da questa immobilità di morte. Dove c’è freddo e solitudine, Cristo porta il suo cuore pieno di compassione. Davanti alla nostra solitudine ci fa gregge e ci riunisce sotto il suo vincastro.