Giovedì 28 marzo – Mauro Leonardi
Commento al Vangelo (Lc 11,14-23) del 28 marzo 2019, Giovedì della III settimana di Quaresima, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
Il demonio spesso nasce in un silenzio cattivo: l’indifferenza. In un mutismo che isola, crea deserto dentro e fuori. Gesù è colui che apre. Apre gli occhi, la mente, il cuore, le labbra e abbatte le mura dell’isolamento. Il demonio invece costruisce quelle mura e le difende con il pregiudizio, la calunnia, la corruzione di chi non sa neppure capire che un regno non lotta mai contro sé stesso e che quindi Gesù non solo non è indemoniato ma è il Bene, l’Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo.