Blog / Renato Pierri | 24 Gennaio 2019

Le Lettere di Renato Pierri – Tutto il contrario, in Tv, di ciò che insegniamo ai ragazzi

«Stasera Italia, Vittorio Sgarbi incenerisce Valentina Nappi: “Tu puoi parlare solo di cazz***”»; «Duello epico: Vittorio Sgarbi brutale con Valentina Nappi». Sono titoli tratti da un paio di noti quotidiani. In fondo è tutto un divertimento. Tutto uno spasso. Nessuno dice che in realtà è tutto uno schifo. Il prete e scrittore Mauro Leonardi chiede sul blog “Come Gesù”: «Se Vittorio Sgarbi avesse voluto “non dialogare”, come ha fatto, con la Nappi, bastava non andasse in trasmissione. Perché è andato in trasmissione?» La domanda è retorica, la risposta scontata: Sgarbi va in televisione perché andare in televisione, fare baccano, gli conviene. Si fa pubblicità, vende più libri che, detto fra parentesi, non comprerò mai. Riferiscono divertiti, la maggior parte dei giornalisti, qualcuno batte le mani, qualcuno ignora, nessuno osa criticare Vittorio Sgarbi e coloro che, per aumentare gli ascolti, lo invitano nelle trasmissioni, ben sapendo che la butterà in caciara, anzi, sperando che la butti in caciara. Ma è importante chiedersi perché Sgarbi vada in televisione, perché lo invitino in televisione? Importante è chiedersi perché oggi, in televisione, è permesso fare tutto il contrario di ciò che cerchiamo d’insegnare ai ragazzi a scuola e a casa. Se una persona erudita (non colta, ché la cultura è altra cosa) può inveire pubblicamente contro un’altra persona, strillando a squarciagola, pronunciando parolacce, dando in escandescenze, con malcelata soddisfazione dei conduttori (nel caso specifico Veronica Gentili e Giuseppe Brindisi), che fingono di rimproverare l’esagitato, ma si guardano bene dal togliergli la parola, anzi, la parolaccia, il turpiloquio, perché mai un ragazzo non può fare altrettanto con un compagno? Magari riceverà anche lui applausi.

Renato Pierri