Mercoledì 2 maggio – Mauro Leonardi
Commento al vangelo (Gv 15, 1-8) del 2 maggio 2018, mercoledì della V settimana di Pasqua, di Mauro Leonardi. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti al vangelo, audio o scritti, a [email protected]
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Commento: come un fiume si alimenta perché c’è la fonte, così Gesù è la linfa di misericordia che dà senso ad ogni nostro gesto d’amore, ad ogni amore imperfetto, ad ogni amore che non Lo conosce o non crede in Lui: dove c’è amore, c’è Cristo e dove c’è Gesù c’è vita eterna donata a tutti.
Il Cielo è dimorare in Gesù e che Gesù dimori in noi. Chi custodisce è custodito. E questo Cielo inizia già dalla terra, già da qui