La Dott.ssa Grimaldi risponde – Daspo per chi aggredisce personale sanitario o danneggia strutture del SSN
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Oggi volevo commentare con voi questa proposta che viene dall’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri (OMCEO) di Palermo: sanzionare coloro che danneggiano le strutture sanitarie o aggrediscono il personale con la perdita del diritto all’assistenza erogata gratuitamente dal SSN. Una sorta di Daspo (divieto a prendere parte alle manifestazioni sportive) così come si applica ai tifosi violenti negli stadi.
Questa proposta ha fatto seguito alla grande manifestazione dello scorso sabato a Palermo organizzata da medici e personale sanitario contro la violenza perpetrata in ospedali, pronto soccorsi, guardie mediche. “Stop alla violenza contro i camici bianchi”: questa era la scritta che risaltava su striscioni e magliette.
In Sicilia la situazione è più grave che altrove e molti colleghi lavorano in situazioni veramente drammatiche. La politica non investe più nel sistema sanitario pubblico e attua una costante strategia di tagli alle risorse e, nonostante tutto, ci sono professionisti della salute che cercano – come possono – di fare il loro lavoro. I cittadini sono sempre più “arrabbiati” per un diritto alla salute che spesso viene loro negato. Purtroppo non ci si rende conto (o si fa finta di niente) di quanto i tagli alla sanità abbiamo allungato le liste di attesa per l’accesso ai pronto soccorso, alle cure diagnostiche, alle visite ambulatoriali specialistiche, alimentando il privato per chi ha le risorse economiche per accedervi, ma esasperando ovviamente le categorie più deboli della società. Sicuramente il nostro SSN sta vivendo una fase di transizione da un modello assistenziale ormai non più sostenibile verso modelli integrati di cure tra ospedale e territorio, ma nel frattempo chi sta in prima linea come personale sanitario e come cittadino subisce tutta la drammaticità di un’assistenza sanitaria al collasso, lasciata il più delle volte “al buon cuore” del singolo medico o infermiere.
Di fronte a questo scenario è giusto sanzionare chi aggredisce il personale sanitario o danneggia le strutture pubbliche togliendoli l’erogazione gratuita delle cure?
Io credo di sì, ma non basta bisogna agire su più fronti: sanzionare chi è violento è giusto, perché il costante ricorso alla violenza negli ospedali, nelle scuole, nella quotidianità va arginata in modo deciso e accanto a programmi educativi di recupero è giusto che chi usa la violenza – anche se fosse per una giusta causa – vada sanzionato. Da un altro lato le istituzioni DEVONO arginare con provvedimenti ad hoc quelle situazioni più drammatiche di carenze assistenziali che esasperano i cittadini e costringono il personale sanitario a lavorare in condizioni di assoluta carenza, in strutture fatiscenti e degradate dove non viene garantita dignità né a chi ci lavora n* a chi viene assistito.
Valentina Grimaldi è nata nel 1964, laureata in medicina e chirurgia nel 1989 all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e specializzata nello stesso Ateneo in Pediatria nel 1993. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche e relatrice in convegni nazionali ed internazionali; ha conseguito un master di II livello in Allergologia pediatrica. Dopo l’esperienza ospedaliera e di ricerca presso il Policlinico Gemelli di Roma, esercita a Roma la professione di pediatra di famiglia dal 1996. Da sempre attenta alle problematiche psicoeducazionali e della genitorialità si è specializzata in Psicoterapia Infantile per meglio soddisfare i bisogni di salute dei bambini e delle loro famiglie. Questa rubrica non vuole sostituirsi al medico curante né alimentare il fai da te, al contrario vuole indurre il lettore a riflettere su alcune tematiche comuni ai bambini ed alle famiglie per poi affrontarle nelle giuste sedi con il pediatra di fiducia o lo psicoterapeuta