Blog / La misericordia del blog | 04 Settembre 2017

Avaaz – Se non noi, non lo farà nessun altro

Pubblichiamo una petizione di Avaaz 

Migliaia di persone hanno donato in pochi giorni e Avaaz oggi si è già messa al lavoro — ecco l’email in caso tu non l’abbia vista.

Cari avaaziani, 

Onestamente, peggio di così è impossibile. 

In Yemen, ogni 10 minuti un bambino muore di malnutrizione e 500mila persone sono vittime della peggiore epidemia di colera mai registrata. Il tutto mentre l’Arabia Saudita continua a bombardare il Paese, usando anche armi italiane, e a bloccare gli aiuti umanitari. 

Un’apocalisse quotidiana per queste persone innocenti — ma noi li possiamo aiutare. 

Sui giornali quasi non se ne parla, anche perché i sauditi impediscono ai giornalisti stranieri di entrare. Vogliono tenere questa guerra lontana dalle prime pagine, così che i nostri governi, inclusa l’Italia, possano continuare a vendergli carri armati, missili e munizioni. 

E fino ad ora ha funzionato — nessuno ha mosso un dito. Ma Avaaz può fare qualcosa di unico — i nostri soldi vengono tutti da piccole donazioni di cittadini, non dai governi. Per questo possiamo davvero dare una speranza al popolo dello Yemen:

  • Infiltrando giornalisti indipendenti nel paese per denunciare i crimini di guerra, di cui anche l’Italia è responsabile;
  • Mobilitando il resto del mondo per aumentare subito la risposta umanitaria;
  • Mettendo pressione a paesi come Italia, Canada, Regno Unito per fermare la vendita di armi che rende possibile tutto questo.

La verità è che se non lo facciamo noi, è probabile che non lo farà nessun altro. 20 milioni di yemeniti hanno un disperato bisogno di aiuto. Dona ora e facciamo partire il piano… Per donare

I bombardamenti dell’Arabia in Yemen vanno avanti da due anni, e solo per una guerra di potere con l’Iran. Dicono che sia per difendere un governo legittimo contro i ribelli, che lo fanno per la democrazia, ma è una questione di influenza sul Medio Oriente. 

I civili yemeniti sono vittime innocenti, come i morti e i rifugiati della Siria, con la differenza che il mondo non si è accorto di loro. Lo Yemen era già il paese più povero del Medio Oriente e ora ospedali, scuole e interi quartieri sono distrutti. L’ultima follia di questa storia è che l’Arabia sta anche impedendo il rifornimento degli aerei ONU che dovrebbero portare gli aiuti umanitari

Ma la cosa peggiore è che i sauditi questa cosa non la stanno facendo da soli. Molti dei nostri governi stanno facendo affari d’oro con questa guerra. Trump ha appena lanciato un accordo da 100 miliardi di armamenti, e l’Italia sta inviando bombe per centinaia di milioni di euro ogni anno. Pare che anche al nostro governo interessi di più restare amici dei sauditi e del loro petrolio che salvare delle vite in Yemen. 

Non siamo obbligati a essere complici di tutto ciò. Se saremo in tanti a donare e a mobilitarci dimostreremo al popolo yemenita che noi non siamo i nostri governi, che non siamo indifferenti di fronte a questa situazione disperata, e che ci batteremo per fermare i bombardamenti. Molte organizzazioni stanno provando con coraggio a trovare una soluzione ma nessuno ci è ancora riuscito. Agiamo ora tutti insieme prima che le cose peggiorino ancora. 

Possiamo incrociare le dita, e sperare che lo Yemen sia magicamente salvato. Oppure possiamo fare quello che ci viene meglio, entrare in azione per difendere chi non ha voce. Non restiamo in silenzio. 

Con speranza,
Danny, Rewan, Alice, Allison, Wissam, Nataliya, Ricken e tutto il team di Avaaz 

Maggiori informazioni: 

Yemen una guerra dimenticata (Corriere della Sera)

In Yemen è arrivato il colera (Il Post)

Yemen, bombe «italiane». Ecco le nuove prove (Avvenire)

Yemen, ecco dove colpiscono le bombe “made in Italy” (Espresso)

Trump a Riad vende armi all’Arabia Saudita per 110 miliardi di dollari (Rainews)