Il diario di Paci – 27. Tempo mio
Ci sono delle mattine prestissimo che non dovrei svegliarmi perché è troppo presto.
So che la pagherò questa mancanza di sonno.
So che a mezzogiorno sarò stanchissima.
Ma sono sveglia perfetta che manco a metà pomeriggio.
Le prime volte guardavo l’ora.
Ora non più, è sicuro un’ora tra le quattro e le cinque.
Se si sentono gli uccelli, sono le cinque.
Oggi non si sentono: allora sono le quattro.
Infatti è ancora notte anche se c’è un po’ di luce che passa dagli scuri, dalle imposte.
Allora sai che c’è? Sabes?
Mi sveglio e mi godo questo tempo fermo, strano, solo mio.
Non è notte, non è giorno, non c’è rumore, tutti dormono.
Fuori non passa nessuno.
Aspetto e mi abituo al filo di luce: ne basta poco per vederci benissimo.
René dorme.
Marta dorme: bene, così si riposa che oggi ha le prove della recita e ci tiene tanto.
Vedo i suoi vestiti in fondo al letto. Pronti.
Accanto ai miei.
Chiudo un attimo gli occhi e cerco un punto fresco del cuscino.
È come quando sto davanti a te.
Chiudo gli occhi ma non è per dormire, non è per non vedere.
Chiudo gli occhi per guardarti meglio, per trovarti.
Mi piace questo tempo solo mio.
Le mie mani potrebbero essere vergini, non aver mai toccato il brutto e lo sporco.
Mi tocco il seno sotto la maglietta.
È caldo.
Caldo di appena sveglia.
Caldo di ancora a letto.
Caldo di latte.
Caldo di colazione.
Entra in una mano come quando ero piccola.
Mi sento protetta col seno in mano.
Marta quando mi tocca le mani, mi chiede cos’è quel calletto.
Non si vede a occhio nudo, lo vedi solo se lo tocchi.
Solo se mi dai la mano.
Solo se mi accarezzi.
Lo sai solo tu, Jesús mío. E lo sa solo Marta.
Che ho quel calletto.
Ci vuole una carezza per conoscere le parti dure di me.
Mi piace questo tempo in cui siamo soli io e te.
Non è che prego, è che sto proprio con te. Perché sto con me.
Con la mia mano, con il mio seno, con la parte fresca del cuscino.
E quando sto così sola, così senza difese, così senza trucco, così in maglietta e pantaloni con l’elastico morbido.
Quando sto così, con la luce che non è giorno, con la luce che non è notte.
Quando sto così, ci sei pure tu.
E la preghiera siamo noi.
Senza parole.
Fra un po’ la luce sarà tanta.
La sveglia sarà sveglia.
I piedi fuori.
Rimarrò un attimo seduta sul letto con le ginocchia sotto il mento.
Prima di scendere, sarò ancora un attimo da sola che ci sei solo tu.
Poi metterò i piedi nelle pantofole e quelle ore si chiameranno insonnia.
Quella luce non luce, sarà buio da accendere la luce del comodino.
Ma io e te lo sappiamo che non è così, che eravamo io dentro te e tu dentro me.
Che in quel buio ci vedevamo benissimo.
E in quel silenzio ci siamo detti le parole più belle.
(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella.