Articoli / Blog | 29 Giugno 2017

MIO Anno II n. 26/ DON MAURO LEONARDI PARLA CON I LETTORI – Imparare dai propri errori

Mauro Leonardi (Como 1959) è stato ordinato sacerdote dal 29 maggio 1988. Vive a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su diverse riviste e quotidiani. Il suo blog è Come Gesù. Il compenso di questa rubrica va a una ragazza che ha una famiglia numerosa (uno dei fratelli è adottato) che userà i soldi per pagare i libri della scuola

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Caro don Mauro, non so più che fare. Insegno al liceo e mia figlia è stata bocciata in prima media. Non le dico i commenti di chi ha esclamato: “Come è possibile? Non la potevi aiutate?”. Oppure quelli che vorrebbero sdrammatizzare e mi fanno sentire peggio perché mi dicono di non farne una tragedia. Invece io sono disperata. Preoccupata. Mi vergogno. Mi sento in colpa. Ho aiutato tanti alunni: possibile che non sia stata in grado di farlo con mia figlia? (Rosella, Varazze) 

Cara Rosella, il tuo dolore e la tua preoccupazione vanno accolti. Un figlio bocciato è sempre un dolore e una preoccupazione. Non è una sciocchezza perché ci fa immaginare che verrà bocciato nella vita: e questa sì è un’esagerazione perché la scuola non è la vita. Potete imparare: sia tu che tua tua figlia. Falle sentire il tuo dolore ma sempre tenendo aperta una porta alla speranza. Perché se sentirà il tuo dolore sentirà anche, attraverso di te, quanto la scuola e l’istruzione sono importanti per lei. E si aggrapperà alla speranza che troverà in te. In seconda battuta, questa bocciatura può essere un’occasione per arricchire il rapporto con tua figlia: i figli non sono cloni dei genitori né dei loro desideri o sforzi educativi. Sono persone autonome e dobbiamo rispettare la loro libertà soprattutto quando fanno scelte sbagliate e cadono. Se tua figlia si sentirà amata da te anche in questo insuccesso saprà imparare e diventerà una persona più consapevole di sé. Attenta infine al delirio da onnipotenza: essere professori non garantisce che la promozione dei figli, così come essere medici non esenta i figli dalle malattie.