Blog / Renato Pierri | 14 Giugno 2017

Le Lettere di Renato Pierri – Gesù, essendo scapolo, mostrava di non essere “veramente un uomo”

«Ecco poi ora quanto anticipavo quando dicevo che forse non è affatto vero che nel vangelo Gesù non parli mai dell’inclusione degli omosessuali. C’è un’ipotesi – che per me è una certezza – che lo spiega: ed è il fatto che Gesù stesso per più di vent’anni della sua vita sia stato a propria volta discriminato come omosessuale, pur senza esserlo. La fonte è Joachim Gnilka, esperto mondiale indiscusso e ammirato anche da Joseph Ratzinger. Nel suo libro – Gesù di Nazareth, ed. Paideia – questo signore dà ragione del perché Cristo, quando parla del suo celibato, usa non la parola che ho usato ora io – celibato – o altre simili ma “eunuco”: termine dispregiativo anche allora che indicava l’impotente e il castrato. Cristo, secondo Gnilka, starebbe usando verso coloro che lo chiamavano così l’arma dell’ironia. “Coglie nel segno l’ipotesi che qui si abbia a che fare con un attacco diretto contro Gesù. Egli fu ingiuriato come eunuco dai suoi avversari per la sua vita celibe” (p. 227). Bisogna sapere infatti che “all’interno del giudaismo la scelta di Gesù di rinunciare ad avere moglie e figli era scandalosa” (p. 227) e incomprensibile. Un uomo che conduceva una normale vita di lavoro a casa propria con i genitori e che non spiegava perché andava contro la tradizione non sposandosi, non poteva che essere considerato un omosessuale… Credo sia molto bello che le persone che anche oggi subiscono tali persecuzioni possano trovare in Cristo qualcuno che li accompagna perché li ha preceduti… Anche Gesù è stato vittima dell’omofobia, proprio come Ivan, il dodicenne omosessuale vittima di bullismo il cui tema d’italiano è stato pubblicato domenica scorsa da Repubblica».

Che cosa, se non una più o meno consapevole omofobia può indurre persone a provare tanto fastidio per queste considerazioni del prete e scrittore Mauro Leonardi?

In fondo che cosa ha detto di male o di tanto sbagliato? Questa la reazione di Claudio Crescimanno, su La nuova Bussola Quotidiana: «Ecco il fatto davvero inquietante: il processo a tappe forzate in corso nella Chiesa, da parte di uomini di Chiesa a tutti i livelli, per sdoganare la pratica omosessuale (processo di cui La Bussola Quotidiana ha già dato notizia più volte) non si fa scrupolo di fronte a nulla. E cosa c’è di meglio per la ‘causa’ che insinuare che Ivan, vittima di omofobia, è come Gesù?!».

“Insinuare che Ivan, vittima di omofobia, è come Gesù”. Qui il verbo “insinuare” ha questo evidente significato: “Instillare o destare accortamente in altri, con malanimo e per interessi personali o con secondo fine, sentimenti negativi, opinioni erronee e sim.” (Treccani). Pensate quanto malanimo in questo prete che vuole sdoganare la pratica omosessuale…

Ma perché l’ipotesi di Joachim Gnilka dà tanto fastidio? Se io facessi un’ipotesi di altro genere su Gesù, non riguardante la sessualità, darebbe altrettanto fastidio? Se ad esempio, non so, pur non avendone le prove, dicessi che secondo me sicuramente Gesù durante la sua vita esercitò il mestiere di carpentiere, darei tanto fastidio? Qualcuno potrebbe fare obiezioni, ma senza scaldarsi tanto. Ci si scalda, ci si irrita, si fanno accuse, perché il tema è l’omosessualità. Figuriamoci se qualcuno “insinuasse” che magari Gesù era omosessuale. Apriti cielo!

Ad ogni modo a me la scandalosa ipotesi non pare priva di fondamento. Se un rabbino arrivò a dire: «Uno scapolo non è veramente un uomo!» (Commento alla Genesi, R., V,2.), perché non si dovrebbe ritenere che venisse deriso colui che, essendo scapolo, mostrava di non essere veramente un uomo?