Meditazione di Mauro Leonardi – L’amore di Maria

Il processo d’identificazione con Cristo – cioè la santità – ha la sua origine nel Padre e si compie, per opera dello Spirito Santo, nel grembo di Maria. Ciò è avvenuto letteralmente e storicamente duemila anni fa ma, dal momento che la chiesa è corpo mistico di Cristo, si compie continuamente in ogni cristiano ogni giorno. Quanto avvenuto al Concilio di Efeso (431 a.C.) si ripete nella vita di ciascuno. I nestoroani sostenevano che Maria fosse madre di Gesù ma non di Dio, ciò spinse a comprendere e a definire più esattamente che l’unica persona di Cristo ha due nature, una divina e una umana. Nella meditazione si parte da Gv 19, 24-27 e, citando Josemaría Escrivá in È gesù che passa, si parla de Il Trattato della Vera devozione (1712) di San Luigi Grignon de Monfort, di Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI, ci riferisce all’episodio di Rebecca e Giacobbe (Gn 27) e si conclude con la citazione di due episodi del vangelo letti in chiave mariana: l’obolo della vedova, e il figlio della vedova di Nain


Una “meditazione” è un genere omiletico diverso dalla predica, dal discorso, o dall’allocuzione. Ha il carattere piano, proprio di una conversazione familiare e io la intendo come il mio dialogo personale – fatto ad alta voce – con Dio, la Madonna, ecc. In genere do un titolo alle meditazione e cerco di fare molto riferimento alla scrittura, in particolare al vangelo. Le meditazioni che si trovano sul blog sono semplici registrazioni – senza nessuna pretesa particolare – di quelle che faccio abitualmente. In questi casi ho semplicemente cura di usare un linguaggio e degli esempi che possano essere accessibili a chiunque.