Blog / Scritti segnalati dal blog | 11 Marzo 2017

Repubblica.it – Musica disco in chiesa per dj Fabo. La fidanzata: “Nella sofferenza hai avuto la forza di tornare libero”

Presente anche la vedova Welby e il sindaco Sala: “Il governo ha il dovere di portare a termine la legge sul fine vita”

Musica da discoteca dentro e fuochi d’artificio fuori per salutare l’uomo che era dj Fabo. Centinaia le persone che hanno partecipato alla preghiera per Fabiano Antoniani, forse 400, tanti gli amici che gli erano rimasti accanto e i conoscenti. Non una messa, ma una preghiera in chiesa, conclusa al suono dei ritmi amati dal dj. Milano ricorda il 40enne cieco e tetraplegico che lo scorso 27 febbraio è morto dopo aver scelto il suicidio assistito in Svizzera. Un momento di raccoglimento che ha ricevuto, nei giorni scorsi, l’ok della Curia ambrosiana, “vicina a chi soffre”.

“Mi bastate tu e la mamma mi dicevi sempre, ma non era vero e ci soffrivi. Ne soffrivi tanto ma in quella sofferenza hai trovato la forza di tornare libero, il Fabo che eri prima”. Sono le parole della fidanzata Valeria Imbrogno, che gli è stata vicino anche nella disabilità, che ha ricordato come soffrisse perché alcuni amici si erano allontanati dopo l’incidente. “Alla fine mi hai chiesto di mettere una canzone, di sorridere e brindare e di non essere triste. Invece io ti dico, anche se ti arrabbierai, ciao cucciolo di cane”.

Dj Fabo la settimana scorsa ha scelto di porre termine alla sua vita volontariamente, accompagnato oltreconfine da Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni. Tanti i cronisti e le telecamere. “Siamo qui questa sera per pregare insieme un momento di preghiera chiesto dalla madre e dalla sorella”, ha detto il parroco don Antonio Suighi che ha letto alcuni passi del vangelo, tra cui la Cena di Emmaus. “Fabo è cresciuto in questa parrocchia – ha raccontato il sacerdote – e questo è un momento serve a ricordarlo insieme alla mamma, alla fidanzata Valeria e alla comunità. Dio sta vicino alla nostra vita, dobbiamo sfruttare questo momento per riscoprire il senso della vita”.

La cerimonia è stata voluta dalla mamma del dj, che nella parrocchia di piazzale Damiano Chiesa ha trascorso l’infanzia, frequentando l’oratorio, lì la comunione e poi la cresima. “Questa volta la Chiesa fa espressamente un atto pubblico di accoglienza, anche di consolazione – ha detto Mina Welby, moglie di Piergiorgio, arrivando alla parrocchia San Ildefonso – a quei tempi lo ha fatto silenziosamente, privatamente. Fabo – ha aggiunto – ha voluto “dare il suo corpo per una battaglia veramente necessaria per avere tutti la libertà di decidere alla fine della vita, per una buona legge, quella che aveva chiesto anche Piergiorgio. Speriamo che almeno quella per il testamento biologico vada in porto, ora che arriva in Parlamento. Non vorrei che qualcuno facesse ostruzionismo”.

Alla cerimonia anche il sindaco di Milano Beppe Sala, che nel giorno della morte, aveva ricordato Fabo con un messaggio: “Ci lascia con una battaglia da continuare e un assetto legislativo da completare”. Concetto che ha ribadito oggi. “Non ho la ricetta magica e non so quale sia la soluzione migliore, ma certamente il governo ha il dovere di portare a termine la legge sul fine vita”. Sala ha voluto esprimere “vicinanza prima da cittadino che da sindaco”. “Secondo me si sta muovendo qualcosa – ha detto ancora – e certamente anche l’azione di Marco Cappato è stata utile. Il problema c’è. Lo dico da cattolico praticante: è necessario regolamentare il tutto”.

Tratto da Repubblica.it