Blog | 12 Febbraio 2017

La7 – Cosa diresti sull’ex prete pedofilo di Foggia cacciato ma mai denunciato?

Ieri pomeriggio mi ha telefonato Luca Telese per chiedermi di partecipare a Bianco & Nero domani sera. Parleremo di preti e pedofilia traendo spunto dal caso di don Gianni Trotta, l’ex-prete di Foggia ridotto allo stato laicale ma non denunciato (al link un articolo): Foggia, la Curia caccia il prete pedofilo ma non lo denuncia: lui violenta altri 11 bambini

Ecco qualche video con parole del Papa che porta avanti la linea della tolleranza zero per preti pedofili.

Non ci sono sconti per nessuno. Un sacerdote che fa questo tradisce il corpo del Signore, perché il sacerdote porta i ragazzi/e alla santità. Loro si fidano di te e tu abusi di loro. È come fare una Messa nera. Il Papa dice che incontrerà alcune di queste vittime

Il video dell’omelia della Messa suddetta in cui dice che questi ragazzi erano stati affidati ai preti per portarli a Dio con il loro carisma sacerdotale e questi sacerdoti li hanno sacrificati per l’idolo della loro concupiscenza. Chiede perdono anche per i peccati di omissione di chi ha coperto questi casi. Ha avuto un incontro personale con ciascuna della vittime.

Ha incontrato le vittime anche quando è andato in America.
«Dio piange per gli abusi sessuali sui bambini. Cose del genere non possono rimanere segrete: mi impegno a un’attenta supervisione affinché i giovani siano protetti e che tutti i responsabili siano tenuti a rispondere delle loro azioni. Le persone che sono sopravvissute a questi abusi sono diventate dei veri ambasciatori di misericordia: umilmente, dobbiamo essere grati a loro per la loro virtù nonostante da piccoli abbiano subito questo terribile tipo di abuso».

Vescovo rimosso perché ha coperto un prete della sua diocesi. Qui e qui si parla del nuovo (giugno 2015) provvedimento (Come una madre amorevole) del Papa contro questi vescovi, che prima la facevano franca. Qui il mio articolo scritto a riguardo

Lettera ai Vescovi del 2 gennaio 2017, Santi Innocenti

“Ascoltiamo il pianto e il lamento di questi bambini; ascoltiamo anche il pianto e il lamento della nostra madre Chiesa, che piange non solo davanti al dolore procurato nei suoi figli più piccoli, ma anche perché conosce il peccato di alcuni dei suoi membri: la sofferenza, la storia e il dolore dei minori che furono abusati sessualmente da sacerdoti. Peccato che ci fa vergognare. Persone che avevano la responsabilità della cura di questi bambini hanno distrutto la loro dignità. Deploriamo questo profondamente e chiediamo perdono. Ci uniamo al dolore delle vittime e, al tempo stesso, piangiamo il peccato. Il peccato per quanto è successo, il peccato di omissione di assistenza, il peccato di nascondere e negare, il peccato di abuso di potere. Anche la Chiesa piange con amarezza questo peccato dei suoi figli e chiede perdono. Oggi, ricordando il giorno dei Santi Innocenti, voglio che rinnoviamo tutto il nostro impegno affinché queste atrocità non accadano più tra di noi. Troviamo il coraggio necessario per promuovere tutti i mezzi necessari e proteggere in tutto la vita dei nostri bambini perché tali crimini non si ripetano più. Facciamo nostra chiaramente e lealmente la consegna “tolleranza zero” in questo ambito.”

Articolo apparso il 7 febbraio 2017 sul Corriere, è un’intervista al Papa in occasione del numero 4000 di Civiltà Cattolica. La metà di chi ha abusato è stato abusato: non puoi entrare in seminario se sei stato abusato.

“Nell’intervista Francesco parla anche degli abusi sessuali e della guerra contro la pedofuiliam che sta conducendo con estrema fermezza in Vaticano. “Pare che su 4 persone che abusano, 2 siano state abusate a loro volta – dice il Papa -. Si semina l’abuso nel futuro: è devastante. Se sono coinvolti preti o religiosi, è chiaro che è in azione la presenza del diavolo che rovina l’opera di Gesù tramite colui che doveva annunciare Gesù. Ma parliamoci chiaro: questa è una malattia – aggiunge -. Se non siamo convinti che questa è una malattia, non si potrà risolvere bene il problema. Quindi, attenzione a ricevere in formazione candidati alla vita religiosa senza accertarsi bene della loro adeguata maturità affettiva. Per esempio: mai ricevere nella vita religiosa o in una diocesi candidati che sono stati respinti da un altro seminario o da un altro Istituto senza chiedere informazioni molto chiare e dettagliate sulle motivazioni dell’allontanamento”.

Sempre nella stessa intervista (riportata da un altro giornale) parla del discernimento vocazionale come passo importante per evitare di avere seminaristi con questo problema/malattia.

“Personalmente – confida – ho molto a cuore il tema del discernimento. Il discernimento accomuna la questione della formazione dei giovani alla vita: di tutti i giovani, e in particolare, a maggior ragione, anche dei seminaristi e dei futuri pastori. Perchè la formazione e l’accompagnamento al sacerdozio ha bisogno del discernimento. Al momento è uno dei problemi più grandi che abbiamo nella formazione sacerdotale. Nella formazione siamo abituati alle formule, ai bianchi e ai neri, ma non ai grigi della vita. E ciò che conta è la vita, non le formule. Dobbiamo crescere nel discernimento”. Secondo Francesco, “la logica del bianco e nero può portare all’astrazione. Invece il discernimento è andare avanti nel grigio della vita secondo la volontà di Dio. E la volontà di Dio si cerca secondo la vera dottrina del Vangelo e non nel fissismo di una dottrina astratta”.

Qui la recensione di Aldo Grasso sulla trasmissione di Luca Telese Bianco&Nero