Lettera di Hermes (ovvero di Nuccio Gambacorta) – Identità
Riporto in Hompepage questa Lettera di Nuccio perché mi sembra molto importante e per dar la possibilità di leggere i commenti che ha aggiunto. Purtruppo Nuccio, come dice nell’ultimo commento, non è molto abile con la tecnologia
Sì avete letto bene signori miei, sono stanco di avere un nick name. Il mio vero nome è Nuccio Gambacorta e così mi firmavo le prime volte che discretamente mi affacciai al blog di Don Mauro Leonardi. Mio padre era devoto di S.Antonio di Padova difatti all’anagrafe sono Antonio benchè una vecchia zia di papà, zitella per vocazione, mi chiamasse Toniuccio e da lì il passo fu breve: divenni Nuccio per sempre. Alcuni preferiscono chiamarmi Antonio ma devo confessare che mi ritrovo meglio nel nome Nuccio perchè più consono al mio temperamento fanciullesco. Ognuno può averel i suoi bravi motivi per ricorrere ad uno pseudonimo ma personalmente ritengo che prima o poi ti devi addossare le tue responsabilità ed essere cosciente di ciò che dici, in questo caso di ciò che scrivi e allora eccomi qua con nome e cognome per intero omettendo il cognome di mamma che però uso per firmare i miei quadri. Alcuni temono di rivelarsi in toto e quindi recitano per la vita intera una parte che non è la loro, anch’io l’ho fatto ed ora che ho una bella età sono convinto che non ho niente da perdere ad essere me stesso, anzi mi accorgo che la gente tutto sommato preferisce avere a che fare con chi si mette in gioco, certo a volte bisogna ruggire come un leone (non si possono fare sempre le fusa da gatto languido) ma alla fine almeno c’hai la soddisfazione di dire: sono un uomo libero ! Sono stanco di avere un Nick name perchè sono stanco di avere paura, di stare sul chi va là, di pensare che pensano male di me, sono stufo di sdoppiarmi, di accontentare tutti, di essere amato da tutti. Evviva la libertà di pensiero, evviva lo spirito libero, evviva la novità, l’evoluzione, evviva la voglia di amare qualunque sia l’oggetto del proprio amore. Spesso basta una carezza per ripagarti di mille e mille lacrime, un bacio per coprire giornate di solitudine, un abbraccio per annullare le angosce quotidiane. Provare per credere ! Ora sono veramente me stesso e nessuno tenti di riportarmi al ragazzo di ieri, tutto d’un pezzo come il Pinocchio di Collodi, un pezzo di legno divenuto alla fine di carne e di ossa.
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