Le Lettere di Hermes – La felicità per cui siamo stati creati
Continuo le mie divagazioni o riflessioni, se preferite, sull’identità sessuale e stavolta comincio dal concetto di “normalità”. Cosa si intende per normale e, di conseguenza, cosa per anormale? Sono arrivato al punto di affermare che tutto possa essere normale se vissuto nel rispetto di sè e degli altri eliminando violenze verbali o fisiche e coercizioni di vario genere. Se me ne vado in giro con un cane la cosa passa inosservata, se invece porto a spasso un gatto al guinzaglio la cosa è inconsueta. Quindi parliamo preferibilmente di consuetudini, strette parenti di convenzioni e formalismi. Se a 20 anni indosso un abbigliamento dai colori tetri niente di strano, è la moda, se a 50 o 60 metto magliette coloratissime su pantaloni altrettanto sgargianti la cosa appare inconsueta. Ma venendo al sodo, arriviamo al punto. Credo che ogni essere umano senta il bisogno di dare e ricevere amore: una carezza, un bacio, un abbraccio sono il toccasana per chiunque e, nel caso questo bisogno sparisca, c’è da sospettare che qualcosa s’è inceppato nella struttura affettiva dell’individuo chiudendolo totalmente alla dimensione del sentimento. Quanti singoli individui o gruppi si sono ormai votati alla distruzione di sè stessi e degli altri, tutto ciò non si conta più e… stiamo ancora qui a chiederci se l’omosessualità sia peccaminosa o apra le porte dell’inferno? L’omosessualità non l’ho inventata io, è insita nella natura umana e questa natura è stata creata da Dio, non c’è niente che sia contronatura, o meglio contronatura è l’odio verso la vita e le sue espressioni multiformi. Mi si obietterà (e la Chiesa è la prima a farlo) che le coppie gay non possono generare figli e io replico che la scienza si è emancipata a tal punto che non è poi così difficile mettere al mondo dei bambini, o se proprio lo si desidera, adottarli che è un’ottima alternativa. Sempre che questi bambini o nati da donna o adottati, siano accolti con vero amore e non “esibiti” come status symbol. Quanti bambini orfanelli sono stati allevati in conventi in ambienti formati da sole donne o soli uomini e sono cresciuti malgrado tutto pronti ad affrontare il mondo. Dunque dove sta il problema? A mio avviso quello che scandalizza e incute vergogna a moltissimi circa il tema che stiamo affrontando è la “genitalità” della persona. L’amore è visto come un meccanismo, come un “incastro” tra sesso femminile e sesso maschile, punto e basta! Ma non è così, non è sempre così. L’amore è sesso ma è anche erotismo, non può essere inteso solo come penetrazione fisica bensì come espressione di dolcezza e di tenerezza; alla fin fine ognuno trova le modalità adatte a gioire col proprio partner e col proprio corpo arrivando a percepire quella felicità per cui siamo stati creati. Mi piace ricordare uno slogan degli anni 70 “Fate l’amore non fate la guerra” che tuttora apprezzo parecchio. Mi si diceva la volta scorsa dell’amore mercenario nel contesto gay: io questa cosa non voglio considerarla, preferisco concentrare l’attenzione su personaggi degni di rilievo piuttosto che scavare nel torbido. Tanto per fare qualche nome tra le celebrità: Leopardi, Andersen, Virginia Woolf, Giovanni della Casa, scrittori omosessuali. Visconti, Pasolini, Almodòvar, Zeffirelli, registi omosessuali. Alan Turing, Sigmund Freud, Alexander von Humboldt, scienziati omosessuali. Vendola, Cecchi Paone, Formigoni, Paola Concia, politici omosessuali. Keanu Reeves, Helmut Berger, Greta Garbo, Raymond Burr, attori omosessuali. Marsilio Ficino, Nietzsche, Erasmo da Rotterdam, filosofi omosessuali. Tanti e tanti altri nomi di ieri e di oggi (tra cui il padre della “Harlem Renaissance” il filosofo Alain L. Locke) potrei aggiungere alla lista ma non voglio dilungarmi. Questo per evidenziare che omosessuale è normale.
P.S. Senza considerare gli stilisti e i ballerini, categorie dove la sessualità “omo” è di casa!