Blog / Nuccio Gambacorta | 17 Giugno 2016

Lettera di Hermes – Orlando: quando le “discoteche gay” saranno discoteche e basta?

Cari amici eccomi di nuovo a voi con il mio carico sulle spalle che in certi giorni è pesantissimo e poi si alleggerisce per fortuna. Quando nel proprio vissuto c’è molto materiale su cui discutere mica è facile esporre tutto in maniera chiara e ordinata. Adesso non voglio parlare di destino ma piuttosto di circostanze ed eventi che dirigono l’esistenza in un verso o nell’altro.
Nel mio caso specifico succede che da quando son piccolo tutti i “matti” capitano a me e quando dico matti non voglio dire cattivi ma persone che hanno problemi di equilibrio mentale. Il mio maestro delle elementari, mio papà, le scuole medie, il mio docente di pittura all’Accademia di Belle Arti ecc. ecc. tutte persone e situazioni che hanno influito molto sulla mia vita rendendomi quel che sono : artista creativo ma con paure e insicurezze di vario genere nonchè con una gran voglia di superare ogni giorno sè stesso mettendo da parte il bambino timido e incerto che ho dentro per dare spazio all’uomo sofferente ma orgoglioso che sono adesso. Perchè io sono un uomo, gay, armato di santo orgoglio e deciso più che mai ad andare in fondo nella situazione che la vita mi ha riservato. Mi viene da riflettere che per capire una certa condizione umana bisogna viverla su di sè e viverla anche bene in maniera equilibrata. Nel caso specifico dell’omosessualità se non ci si mette nei panni dell’altro non si arriva a comprendere pienamente i desideri, le speranze, gli sgomenti, gli avvilimenti, gli entusiasmi, i progetti di un uomo (o donna) omosessuali. Credo tutti abbiate saputo della strage di Orlando in California e a tal proposito voglio augurarmi che in nessuna area del mondo cattolico possa esserci approvazione d’un simile atto di crudeltà che non può assolutamente trovare giustificazioni. Alla fin fine verrà fuori il discorso che il poveretto è malato, psicopatico da curare ma nel frattempo 50 persone hanno smesso di vivere solo perchè gay. Perchè la gente si sposa, perchè fa figli, perchè forma una famiglia (eterosessuale) e poi va in giro ad ammazzare come fosse il “santo giustiziere dei peccatori”? Ho letto che questo animale umano sarebbe anche lui paradossalmente con tendenze omosessuali represse e allora ci rendiamo conto che non serve a niente formarsi una famiglia se non si ha l’attitudine giusta per farlo. Anche Papa Francesco che io amo, dovrebbe prendere posizione più precisa riguardo questi drammatici episodi. Se fossero state trucidate 50 donne chissà quanto se ne parlerebbe (giustamente) ma per 50 “finocchi” figuriamoci ! Non ne vale la pena, meglio eliminarli dalla superficie terrestre, cosi disordinati e confusi come sono, così trasgressivi e provocatori, così privi di senso morale, così sporcaccioni e chi più ne ha più ne metta. Che il rappresentante di Cristo debba coltivare le publiche relazioni col mondo intero è giusto ma con chi è radicale ed estremista, con chi afferma che i gay in quanto peccatori debbano sopprimersi, con queste culture selvagge ed arcaiche bisogna andarci cauti, non si può dare il proprio consenso a chi porta avanti il discorso della violenza legittimandolo con motivazioni religiose che tendono allo sterminio vero e proprio. Ricordiamoci che anche Hitler era un mistico ma della peggiore specie! Addirittura aveva velleità artistiche ma di creativo in lui non c’era niente. A questo punto qualcuno potrebbe dire che anche tra i gay ci stanno episodi di violenza (non è lontano quel fatto di cronaca in cui un giovane è stato ucciso da due suoi amici) però non mi risulta che un omosessuale entri in una discoteca e ammazzi coppie di eterosessuali. A proposito dei locali gay io non li condivido perchè sono un segno di discriminazione, un ghetto per così dire, bello sarebbe che un giorno tali locali fossero aperti a tutti coloro che vogliono passare qualche ora in allegria, etero ed omo nel giusto rispetto reciproco. Tacciatemi di idealista con utopie in testa. Io sono questo e non voglio cambiare. Il passato è passato, il futuro non m’interessa più di tanto, al presente sto investendo il mio tempo con l’amico del cuore che poverino non è il massimo dell’equilibrio ma ne sono INNAMORATO perchè, cosa che pochi capiscono , un uomo può innamorarsi di un altro uomo. A risentirci e buona giornata a tutti.

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25 risposte a “Lettera di Hermes – Orlando: quando le “discoteche gay” saranno discoteche e basta?”

  1. loretta conte ha detto:

    Hermes sono d’accordo con te, anch’io mi auguro che ci possa essere un mondo più giusto , comprensivo e soprattutto senza discriminazioni.Grazie per la tua bella lettera e le riflessioni che fai.

  2. Faticatore Operaio ha detto:

    “voglio augurarmi che in nessuna area del mondo cattolico possa esserci approvazione d’un simile atto di crudeltà che non può assolutamente trovare giustificazioni”.
    Perché, a te risulta una cosa simile?
    Mi sembra assurdo che tu ti faccia un tale augurio, per scongiurare una cosa tanto improbabile.

    Sono d’accordo sulla tua valutazione dei locali per gay. La condivido.

    Infine: i sentimenti che hai voluto descriverci: afflizioni, tegole, bambino… li ho trovati descritti in un libro che lessi tempo addietro, per avvicinarmi alla comprensione dell’omosessualità.
    Si tratta di Omosessualità & speranza, di Gerard Van den Aardweg.

  3. Letterio ha detto:

    Mi associo: solo discoteche e basta. E possibilmente, che chiudano massimo a mezzanotte.

  4. Onda ha detto:

    Ciao Hermes condivido tutto CIO che hai scritto.Naturalmente I locali gay sono ghetto perche discriminano I gay,Li isolano,invece devono poter andare dovunque!!Avevo gia segnalato Sul blog con l amico Renato il silenzio del papa verso la strage di Orlando,pero vedi Hermes che neanche per i vari femminicidi ha parlato.Aspetto che domenica dica qualcosa all angelus…spero;!Auguri per te ed il tuo amore.

  5. Faticatore Operaio ha detto:

    Non c’è ragione di parlare di femminicidio.
    Tutti gli omicidi sono odiosi.

  6. Onda ha detto:

    Si tutti sono odiosi,visto che sono omicidi come gli altri e per giorni e giorni ne sono state ammazzare tante….potrebbe ricordarsi non di tutte,almeno della povera Sara bruciata dal fidanzato,un po di conforto per i genitori….come ha fatto con altri casi….invece….nulla

  7. Onda ha detto:

    Scusa ammazzate tante

  8. Onda ha detto:

    Comunque neanche per i gay ha detto nulla
    Pubblicamente intendo!!

  9. Onda ha detto:

    Io l ho voluto scrivere perche Hermes ha scritto che se fossero state 50 donne,il papa ne avrebbe parlato.Invece no credo non lo avrebbe fatto.Poi in privato lo fara magari con chiamate ai famigliari é nel suo stile.Pubblicamente avrebbe piu rilevanza,invece la Chiesa….tace

  10. Faticatore Operaio ha detto:

    Comunque ne muoiono di più uomini, che donne, ammazzati.

  11. renato pierri ha detto:

    Italians – Corriere della Sera 12 marzo 2016
    Negare il femminicidio è ignoranza o malafede?
    Femminicidio: leggo Paolo Verni, “Il termine “femminicidio”: un’invenzione delle femministe”, e penso: questi signori non sanno o fingono di non sapere che cosa è il femminicidio, e lo negano basandosi su statistiche, sul numero di donne uccise dagli uomini, sul numero di uomini uccisi dalle donne, sul numero degli omicidi in genere. Cercano di confondere la mente di lettori sprovveduti. Ma non sono i numeri in sé a dimostrare l’esistenza del femminicidio, a dimostrarne l’esistenza sono le cause che spingono un uomo ad uccidere una donna. Si parla di femminicidio quando una donna viene uccisa, magari dopo maltrattamenti d’ogni genere, in quanto donna. Sono questi i numeri che contano e che dimostrano il tristissimo fenomeno: quante donne vengono uccise per essersi rifiutate di sottostare al millenario dominio maschile? Ingenuamente (o astutamente?) il lettore chiede: si parla mai di “maschicidio”? Non se ne parla semplicemente perché è rarissimo che una donna uccida un uomo perché questi non vuole sottostare al dominio femminile. Viene il sospetto, però, giacché queste cose sono comprensibili anche per i bambini delle elementari, che ci sia della malafede.

  12. Onda ha detto:

    Lodi,lodi,lodi ed applausi !!bravissimo finalmente un uomo intelligente che capisce e spiega bene il femminicidio.Perche Renato non riconoscere il femminicidio é da maschilista.Sembra che diamo fastidio anche quando veniamo ammazzate dagli uomini,quasi fosse colpa nostra.Grande!!

  13. Onda ha detto:

    A parte Loretta le altre donne del blog tacciono invece di venire ad onorare e difendere la memoria delle donne ammazzate!!Meno male che ci sono uomini intelligenti quali Don Mauro,Sandokan e Renato che riconoscono il femminicidio come una piaga sociale.Vi ringrazio come donna di ❤

  14. Onda ha detto:

    Naturalmente Hermes anche!!

  15. Faticatore Operaio ha detto:

    Come se non ci fosse già l’art. 572 del codice penale!

  16. renato pierri ha detto:

    Italians 26 ottobre 2015
    C’è chi nega l’olocausto, e chi nega il femminicidio
    Esistono, purtroppo, persone che negano l’olocausto, ed esistono, purtroppo, persone che negano il femminicidio. Una lettera vergognosa è apparsa sul blog di Beppe Severgnini, intitolata: “Femminicidio, una campagna per dare addosso al maschio”, di un lettore che non conosce o finge di non conoscere la storia del millenario dominio maschile sulle donne, e la condizione di sottomissione della donna nel passato e ancora oggi in tante parti del mondo. Riguardo al femminicidio nel nostro Paese, mi limito a riportare dal Corriere della Sera del 19 novembre 2014: “Sono state 179 le vittime della violenza maschile nel 2013, che ha rappresentato l’«anno nero» per il femminicidio nel nostro Paese, il più cruento degli ultimi sette. Mai la percentuale delle donne uccise era stata così elevata rispetto al totale degli omicidi (502): il 35,7% , oltre di un terzo. Nel 92,4% dei casi a colpire è una mano maschile e due volte su tre (66,4%, 81 m delitti su 122) si tratta della mano del partner: che sia il coniuge o il convivente (45,1%, 55 uccise); l’ex (14,8%, 18 vittime) oppure il fidanzato (6,6%, 8 casi). L’Eures li chiama «femminicidi del possesso». e spiega che dipendono, in genere, dalla decisione femminile di interrompere la relazione: sono oltre 330 le donne uccise in Italia, dal 2000 a oggi, per aver lasciato il proprio partner. Una scelta a cui la controparte reagisce, osserva il rapporto, con il «più alto grado di violenza e rancore». L’ex abbandonato e geloso picchia (5,6%), strangola (10,6%), soffoca (12,3%): così, a mani nude, l’anno scorso è stata uccisa una donna su tre. Nel centro Italia casi raddoppiati. Nel 2013 è il sud l’area a più alto rischio di femminicidio (75 vittime, + 27,1% rispetto all’anno precedente), mentre a nord si registra un decremento (-21%, pari a 60 casi). Ma è nelle regioni centrali che il fenomeno esplode, con il 100% in più di delitti, da 22 a 44. I casi crescono nel Lazio (da 9 a 20), in Toscana (da 6 a 13), in Umbria (da 3 a 6) e nelle Marche (da 4 a 5). Prima in classifica, insieme al Lazio, è la Campania, poi ci sono la Lombardia (19), la Puglia (15), la Toscana (13), la Calabria e Sicilia (entrambe con 10 vittime). Quanto alle province, apre la lista Roma (11 femminicidi) seguita da Torino (9), Bari (8), Latina, Milano, Palermo e Perugia (6 ciascuna)”
    E questa sarebbe una campagna per dare addosso al maschio.
    Renato Pierri

  17. Faticatore Operaio ha detto:

    D’ordine del signor Duca di Feria ai 14 di dicembre 1620, et confirmata dall’lllustriss. et Eccellentiss. Signore il Signor Gonzalo Fernandez de Cordova, eccetera, fu con rimedii straordinarii e rigorosi provvisto alle oppressioni, concussioni et atti tirannici che alcuni ardiscono di commettere contro questi Vassalli tanto divoti di S. M., ad ogni modo la frequenza degli eccessi, e la malitia, eccetera, è cresciuta a segno, che ha posto in necessità l’Eccell. Sua, eccetera. Onde, col parere del Senato et di una Giunta, eccetera, ha risoluto che si pubblichi la presente .
    – E cominciando dagli atti tirannici, mostrando l’esperienza che molti, così nelle Città, come nelle Ville… sentite? di questo Stato, con tirannide esercitano concussioni et opprimono i più deboli in varii modi, come in operare che si facciano contratti violenti di compre, d’affitti… eccetera:: che seguano o non seguano matrimonii.

  18. renato pierri ha detto:

    Onda, l’ignoranza unita ad un animo cattivo, spinge certi individui a negare il femmincidio. Ignoranza e cattiveria.

  19. renato pierri ha detto:

    Gentile Cireneo, se vuole che legga i suoi commenti, cerchi di essere più conciso. Leggo:

    “ Come potrebbe Cristo ritenere la pedofilia un peccato se il pedofilo, senza colpa, si sente attratto dai bambini? Come potrebbe, Cristo, ritenere l’omicidio un reato se l’impulso ad uccidere appartiene all’uomo? Insomma, come potrebbero esserci dei peccati se sono espressioni di tendenze connaturate all’uomo?”

    Ma chi fa discorsi così demenziali? Cita per favore? Gli impulsi, tranne in casi di vera e propria malattia ( e allora è ovvio che non c’è colpa), possono essere repressi qualora rechino danni ad altri.

    E poi:
    “A mio avviso è errato chiamare in causa il principio di non contraddizione in questo contesto”.

    Credo che lei non abbia ben compreso riguardo a che cosa mi sono appellato al principio di non contraddizione.

    Se affermo che Dio è giusto e tratta i suoi figli alla stessa maniera, non posso poi dire che Dio ad alcuni figli concede qualcosa e ad altri gliela neghi, vale a dire che non sia giusto.

  20. renato pierri ha detto:

    Chiedo scusa. Ho inserito qui la risposta che dovevo inserire in “Lettere di Renato Pierri”.

  21. Onda ha detto:

    Certamente Renato ignoranza e tanta,tantissima cattiveria

  22. mauroleonardi ha detto:

    @Hermes
    si scusa di non poter avere a disposizione internet fino a mercoledì prossimo. :)

  23. Hermes ha detto:

    Buongiorno a tutti. Anzitutto ringrazio Faticatore Operaio per il libro che mi suggerisce ma che ho già letto tempo fa; trovo che sia molto interessante anche il libro “Alle porte di Sion” del sacerdote Domenico Pezzini con testimonianze che commuovono il lettore. Per quanto concerne l’argomento mi pare che stiamo andando fuori tema perchè ora si parla di “femminicidio”. A me questo termine non piace perchè evidenzia la situazione di debolezza estrema della donna che non è solo maltrattata ma addirittura uccisa. Se da una parte c’è la folle violenza del maschio, dall’altra esiste la remissiva accondiscendenza della femmina che tace anche nei casi di pedofilia domestica coprendo situazioni drammatiche e vergognose. Se io fossi nato donna per un solo schiaffo avrei lasciato mio marito, per un solo epiteto volgare sarei corsa ai ripari. Non amo la violenza anche se pure io da piccolo ne ho subita, perciò dico che questo termine, femminicidio, non aiuta il mondo femminile ma potenzia la brutale violenza maschile. Del resto mi viene da pensare alla Santa Inquisizione e al gran numero di donne messe al rogo con l’accusa di stregoneria: altro che femminicidio ! Visto che ci siamo coniamo anche il termine gaycidio e non ne parliamo più. Ma sarebbe molto meglio parlare di atti criminali veri e propri che mirano a sopprimere generi umani ritenuti deboli o dannosi. E tralasciando il mondo gay che sembra voler riscattare sè stesso, guardando alle donne mi domando che fine abbia fatto il femminismo.

  24. Hermes ha detto:

    Oltretutto, mi duole dirlo, anche la chiesa ha le sue responsabilità.SAREBBE ORA DI SCOMUNICARE CHI SI FA AUTORE DI SIMILI ATTI CRIMINOSI.

  25. Hermes ha detto:

    Un’altra cosa e poi, se volete, potete replicare. S’è parlato tanto e se ne parla tuttora di Gender ovvero di quella filosofia che afferma che il genere d’una persona non sempre corrisponde al sesso biologico per cui il ragazzo e la ragazza devono decidere chi vogliono essere indipendentemente dalla conformazione fisica. Polemiche su polemiche sono sorte su questo argomento di cui come succede sempre s’è impossessata la politica. E’ giusto, non è giusto, avremo un’umanità indefinita e confusa, anarchia affettiva e sessuale, ecc. ecc. ma se la cosa si presentasse come esperimento ludico non sarebbe male che un bambino vestisse i panni d’una femminuccia e una bambina i panni del maschietto. E se bastasse questo per superare l’atavico malinteso senso di mascolinità dominante e femminilità remissiva, uomo quale padrone e donna quale schiava ?