Amoris Laetitia / Blog | 13 Giugno 2016

“Amoris Laetitia” al centro del Convegno diocesano

Il 16 giugno l’apertura, con Papa Francesco, quindi i laboratori nelle prefetture. Il 19 settembre la presentazione degli orientamenti pastorali emersi

Il matrimonio e la famiglia sono realtà da annunciare, presentando la bellezza della vita coniugale e riflettendo su come proporre quest’annuncio alle nuove generazioni. Parte da questa considerazione il Convegno pastorale diocesano 2016, che giovedì prossimo il Papa aprirà alle 19 nella basilica di San Giovanni in Laterano. «La “Amoris laetitia” è una grande opportunità, per la Chiesa di Roma, per rimettere al centro il tema della famiglia», afferma monsignor Andrea Manto, incaricato diocesano per la pastorale familiare. «Un’occasione per presentare la “Amoris laetitia” alla città», spiega monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, tra i componenti del gruppo di parroci e direttori di Uffici del Vicariato che ha curato la preparazione dell’appuntamento.

L’esortazione apostolica scritta da Francesco a conclusione delle due assemblee sinodali dei vescovi dedicate alla famiglia sarà infatti al centro dei lavori del Convegno, che ha per titolo “La letizia dell’amore. Il cammino delle famiglie a Roma alla luce della Amoris laetitia“. «Oggi – sottolinea Manto – la famiglia è sottoposta a tensioni disgreganti, dalla sfida dell’educazione alla crisi economica, e addirittura se ne mette in discussione la natura stessa e il significato. Questa percezione di fragilità è diffusa all’interno delle parrocchie, e si avverte la mancanza di un contesto di riferimento auspicando un cammino comune». Proprio quello che dovrebbe scaturire dai lavori del Convegno diocesano 2016, che dopo l’apertura di giovedì con il Papa – sarà possibile parcheggiare nella piazza antistante l’ingresso del Vicariato e nel cortile della Pontificia Università Lateranense, e l’accesso alla basilica sarà possibile soltanto con i pass ritirati in Vicariato (stanza 51, ore 9.30-18) – prevede la sera successiva i laboratori nelle prefetture della diocesi. In ottica «positiva e propositiva», viene precisato.

«Non possiamo e non vogliamo concentrarci solo sulla questione che riguarda coloro che sono divorziati e risposati, cui i mezzi di comunicazione hanno dedicato tanto spazio – sottolinea Lonardo – ma occorre innanzitutto riflettere sulla maniera in cui sostenere chi è in cammino, come dice il Papa». Del resto, osserva il sacerdote, otto capitoli dell’esortazione spaziano sulla gioia delle famiglie, e solo uno – l’ottavo – è dedicato alla «fragilità» da «accompagnare, discernere e integrare». La decisione si riflette nella scelta dei temi dei cinque laboratori che venerdì saranno affrontati nelle prefetture (inizio alle ore 19), una novità dell’edizione 2016 del Convegno diocesano: Educare all’amore nel tempo dell’adolescenza; Il fascino dell’amore vero verso il matrimonio; Sostenere la fedeltà degli sposi; La gioia di dare la vita e di far crescere la vita; La famiglia: scuola di socialità e stile di fraternità.

La novità non è solo nella sede ma anche nella modalità: al posto dell’assemblea, lo stile del «tavolo» (mutuato dal Convegno della Chiesa italiana a Firenze), con 20 gruppi da 10 persone circa, in modo che ogni partecipante – soprattutto laici – possa offrire il proprio contributo. I tavoli saranno coordinati da “facilitatori” in grado di stimolare il confronto per far scaturire precise proposte pastorali, con uno sguardo particolare alla formazione degli operatori di pastorale familiare. La pista di lavoro è rappresentata da una scheda composta da tre parti: citazioni della “Amoris laetitia” per andare direttamente al pensiero del Papa; una breve riflessione; alcune domande utili per il dialogo. I partecipanti al Convegno diocesano, osserva Lonardo, avranno così l’opportunità di soffermarsi sulla preparazione remota e prossima al matrimonio, per esempio sul fatto che, come spiega Francesco, «l’amore si insegna fin dalla nascita» o su come ripensare i corsi in parrocchia in seguito dell’aumento delle convivenze. «Chiaro che non si possono organizzare corsi come si faceva anni fa», chiosa Lonardo.

Al centro dei laboratori anche il fenomeno della denatalità, ormai arrivato in Italia a livelli drammatici; la sfida educativa, alla quale il Papa dedica molta attenzione nella “Amoris laetitia”; e ancora, il ruolo della famiglia «come scuola di vita comune, di carità e di cultura. In fondo, in famiglia – aggiunge Lonardo – si vivono tutte e 14 le opere di misericordia, a cominciare dal dare da mangiare agli affamati e vestire gli ignudi». A trarre le conclusioni di questo lavoro, dopo le sintesi che arriveranno dalle prefetture, sarà il cardinale vicario Agostino Vallini, che il 19 settembre presenterà gli orientamenti pastorali emersi, sempre nella basilica di San Giovanni in Laterano, in due momenti distinti: alle 9.30 nell’incontro con parroci e altri sacerdoti; alle 19.30 con gli operatori pastorali. Obiettivo finale? «Passare da una risposta “fai da te” – chiarisce Manto – a una pastorale che metta al centro la famiglia e la faccia diventare soggetto della pastorale, valorizzando come capitale spirituale la bellezza dell’amore coniugale. Occorre ripensare temi come l’educazione, la denatalità e l’accoglienza alla vita, ma anche il tema del perdono e il compito di una famiglia “in uscita”. E ancora, l’accompagnamento delle famiglie. Un impegno che, per quanto attiene alla loro competenza, è doveroso chiedere anche alle istituzioni».

13 giugno 2016

Romasette.it