
Sabato 22 agosto – La logica del Regno dei Cieli
Vg- Lc1, 26-38
Quando Elisabetta fu al sesto mese Dio mandò l’angelo Gabriele a Nàzaret, un villaggio della Galilea.27L’angelo andò da una fanciulla che era fidanzata con un certo Giuseppe, discendente del re Davide. La fanciulla si chiamava Maria.28L’angelo entrò in casa e le disse:
– Ti saluto, Maria! Il Signore è con te: egli ti ha colmata di grazia.
29A queste parole Maria rimase sconvolta e si domandava che significato poteva avere quel saluto.30Ma l’angelo le disse:
– Non temere, Maria! Tu hai trovato grazia presso Dio. 31Avrai un figlio, lo darai alla luce e gli metterai nome Gesù. 32Egli sarà grande: Dio, l’Onnipotente, lo chiamerà suo Figlio; il Signore lo farà re, lo porrà sul trono di Davide, suo padre,33ed egli regnerà per sempre sul popolo d’Israele. Il suo regno non finirà mai.
34Allora Maria disse all’angelo:
– Come è possibile questo, dal momento che io sono vergine?
35L’angelo rispose:
– Lo Spirito Santo verrà su di te, l’Onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo il bambino che avrai sarà santo, Figlio di Dio. 36Vedi: anche Elisabetta, tua parente, alla sua età aspetta un figlio. Tutti pensavano che non potesse avere bambini, eppure è già al sesto mese. 37Nulla è impossibile a Dio!
38Allora Maria disse:
– Eccomi, sono la serva del Signore. Dio faccia con me come tu hai detto.
Poi l’angelo la lasciò.
Una giustizia senza amore spesso è fonte di sopraffazione. Spinge ad operare bene per apparire e non per donare. La logica del Regno dei Cieli è agli antipodi: è iscritta in ogni istante della vita di Cristo. Egli anche e soprattutto quando si proclama “Figlio dell’Uomo”, lo fa sempre in momenti di totale donazione, di estremo servizio, di umiltà profonda.

