Le Lettere di Bruno Mardegan – Resistenza Cristiana
In questa foto per il blog, Bruno Mardegan è il primo da destra
All’inizio del 1945 unitamente ad amici diciottenni aderii alle Brigate del Popolo della Resistenza partigiana. Lontano da occhi indiscreti e pericolosi ci riunivamo nei locali dell’Oratorio parrocchiale per mettere a punto le strategie da attuare in prossimitàdell’arrivo dell’esercito alleato e per evitarerappresaglie a carico della popolazione civile. All’alba del 25 Aprile scarsamente armati occupammo la caserma repubblichina di Corvetto e organizzammo subito un servizio d’ordine per fermare la guerra civile scoppiata in città. Squadre di facinorosi prelevavano dalle case persone additate come simpatizzanti della Repubblica di Salò che venivano subito passati per le armi.Abbiamo salvato varie persone già destinate alla fucilazione. In alcuni casi il nostro cappellano arrivò addirittura a interporsi tra il plotone di esecuzione e dei condannati innocenti, salvandoli da morte certa. Nel periodo posteriore al 25 Aprile la brigata del Popolo del Corvetto caratterizzata da animus antifascista, ma non socialcomunista continuò a svolgere un prezioso servizio d’ordine in mancanza di organismi ufficiali. Intorno al 10 di Maggio, una delegazione della brigata del Corvetto venne ricevuta dal cardinale Schuster in segno riconoscenza per il servizio svolto e per spronarci a proseguire con determinazione l’ azione importante di tutori della pacificazione civile. Sulla divisa avevamo appeso il distintivo con lo stemma dello scudo crociato che fu poi il simbolo della DC. Il beato cardinale Schuster che tanti meriti ebbe nella pacificazione degli animi in quei giorni agitati ci ammonì ad essere cristiani prima che democratici. Monito tanto utile anche ai nostri giorni in cui ci si accontenta di chiamarsi democratici dimenticando che prima di tutto siamo cristiani.. La nostra brigata insieme ad altre analoghe presenti in punti strategici della città costituivamo oasì azzurre nella marea rossa delle brigate Garibaldi. Il nostro impegno era quello di rassicurare gli animi dei milanesi contro l’incubo delle vendette gratuite e delle esecuzioni sommarie, che abbiamo contrastato con l’appoggio decisivo e coraggioso del nostro cappellano
don Carlo Castiglioni.
Molto cordialmente
Bruno Mardegan – Milano
Inviato a La Croce Quotidiana
Commenta sotto il post o nel forum in Lettere