
Mercoledì 15 aprile – Con lo stupore dei piccoli
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». Giovanni 3,16-21
La morte che ci dà vita -quella di Gesù- non è successa solo una volta, ma accade sempre, sempre, tutti i giorni in ogni Messa celebrata anche nella più oscura e lontana parte della Terra. Davvero dovremmo ricominciare a guardarlo con lo stupore dell’animo proprio dei piccoli, dei più vicini al Cuore misericordioso di questo Padre.

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