Articoli / Blog | 19 Marzo 2025

Blog – Il superpotere di San Giuseppe

Per capire una persona è necessario situarla nel proprio contesto. A proposito di Giuseppe di Nazareth quest’operazione è oltremodo difficile. Come accade a molti santi, lo sposo di Maria è sovraccarico di devozioni di ogni tipo ma soprattutto proiettiamo su di lui quanto, dopo duemila anni di storia, ci dice la nostra fede. Invece, non si capisce perché Giuseppe dovesse “sapere” allora quello che noi oggi abbiamo acquisito dopo due millenni. Come Gesù “cresceva in età, sapienza e grazia davanti a Dio e davanti agli uomini” (Lc 2, 51-52), a maggior ragione è lecito ritenere che questo avvenisse in Maria e, ancor più, in Giuseppe che dei tre membri della Santa Famiglia era l’unico dotato di peccato originale.

Ovviamente noi possiamo immaginare che grazie a un’operazione miracolosa dello Spirito Santo Giuseppe avesse una comprensione assoluta dell’identità e della missione del Figlio ma facendo così, a mio parere, non gli rendiamo un buon servizio. I pochi cenni che il vangelo ci riserva ci fanno intendere che, giustamente, Giuseppe abbia fatto le sue fatiche nel comprendere e quindi vivere la propria vocazione. Luca ci dice che al momento della Presentazione di Gesù al Tempio, “il padre e la madre si stupivano delle cose che Simeone e Anna dicevano del Figlio” (cfr Lc 2, 33); oppure che allo “smarrimento” di Gesù il padre e la madre “erano angosciati” perché non sapevano cosa fosse accaduto (cfr Lc 2,48); per non parlare della travagliatissima decisione di prendere in moglie Maria (cfr Mt 1,20).

Visto che il Vangelo non ci dice se Giuseppe fosse presente o meno quando Maria misteriosamente mise al mondo Gesù – Luca parla di Maria al singolare: “diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” Lc 2,7 – e che la tradizione ci dice che Giuseppe morì prima dell’inizio della vita pubblica di Cristo è lecito pensare che la grandezza di Giuseppe sia stata quella di amare una sposa nel modo particolare richiesto dalla sua condizione e di adottare un Figlio che non era frutto del suo sangue. Se pensiamo alla fuga in Egitto appare chiaro come il “superpotere” di Giuseppe sia stato quello di amare chi gli stava vicino senza vedere nulla di particolare: affrontava assieme a loro delle difficoltà incredibili della quali probabilmente capiva veramente poco.

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